Voyager 1 e 2 mandano ancora dati. Sono passati 40 anni...

VoyagerLe famose sonde Voyager 1 e 2 raggiungeranno presto i 40 anni di attività nello spazio, rappresentano i due veicoli spaziali più longevi che siano mai decollati dal nostro pianeta

Voyager 2 è stata la prima sonda ad abbandonare la Terra il 30 agosto 1977, Voyager 1 qualche giorno dopo, il 5 settembre dello stesso anno, entrambe partite da Cape Canaveral a bordo di razzi Titan III.

Le missioni principali sono state ormai portate a termine da tempo, l’obbiettivo principale era di sorvolare i pianeti giganti Giove e Saturno per studiarne i campi magnetici, gli anelli e fotografarne i rispettivi satelliti. È proprio la Voyager 2 quella che tra le due di ha inviato la maggior parte delle informazioni, indicando che sulle lune di Giove un tempo c’erano oceani e vulcani, e inviando una gran mole di informazioni su Titano.

Dal 2012, Voyager 1 è entrata in quello che viene chiamato “Spazio interstellare”, ossia quella zona molto vicina alla fine del nostro sistema solare e nella quale la nostra stella ha un impatto quasi nullo sulle particelle. Entrambe le sonde continuano a comunicare, tuttavia il ritardo del segnale è sempre più significativo e le tecnologie sono quelle degli anni 70, obsolete rispetto a quelle attuali.

Nonostante gli obbiettivi siano stati raggiunti da tempo, l’entrata nello spazio interstellare ha consentito di scoprire molti fenomeni interessanti, ad esempio che le zone al di fuori del sistema solare sono molto più pericolose di quanto si pensasse, per via della mancanza di protezione del Sole dagli incredibili livelli di radiazioni.

Costruite con specifiche militari e pensate per resistere a temperature di -40 gradi Celsius, stanno operando a -79 gradi Celsius, dimostrando un’incredibile resistenza. Arriverà un giorno in cui saremo costretti a spegnerle prima di perdere la capacità di comunicarci, questo avverrà nel 2030 dopo ben 53 anni di attività.

Fatto questo, saranno libere di vagare nello spazio profondo senza praticamente nulla in grado di rallentare o degradarne la struttura, il loro viaggio potrebbe durare anche milioni di anni, e chissà, magari un giorno qualche forma di vita di un altro sistema troverà un residuo delle nostre creazioni, un messaggio in grado di dire molto sulla nostra cultura.

Ci credete? Secondo voi, riescono a ricevere un segnale radio trasmesso da una tecnologia di 40 anni fa da una distanza di miliardi di km. La legge di propagazione delle onde elettromagnetiche (sotto) sentenzia che la forza del segnale diminuisce col quadrato della distanza. Con quale intensità irradiano il segnale? È una fake news (notizia falsa) al pari di tutto ciò che proviene dalla NASA. O no?

Fonte: pianetax.wordpress