Rio+20, l'obesità alle stelle dei Paesi ricchi devasta il pianeta

ObesitàDivorare le risorse della Terra con voracità e fame insaziabile. Lo fanno, più di altri, i Paesi industrializzati in cui il tasso di popolazione obesa è alle stelle. L’obesità dilaga ed il maggiore indice medio di massa corporea della popolazione corrisponde ad un maggior impatto ambientale, tassi più alti di inquinamento, un maggior consumismo.

Lo rivela uno studio presentato in occasione di Rio+20, pubblicato su BMC Public Health, a cura della London School of Hygiene & Tropical Medicine. Il peso della popolazione adulta mondiale è di quasi 287 milioni di tonnellate, di cui 15 milioni dovuti al sovrappeso e 3,5 milioni all’obesità.

Non sorprende affatto che la popolazione con il tasso più alto di obesità si concentri nei Paesi ricchi. Sul banco degli imputati una cattiva alimentazione, la sedentarietà, lo stress, stili di vita scorretti, fattori genetici ed ambientali, la mancanza di vita all’aria aperta e del contatto diretto con la natura.

Ma come influisce l’obesità dilagante sull’ambiente? In diversi modi, tutti ad alto impatto. Lo studio evidenzia infatti che il consumo eccessivo di alimenti non solo riduce l’aspettativa di vita degli individui ma è anche associato allo sfruttamento insostenibile delle risorse naturali. Un’impronta pesante sulle risorse idriche, energetiche, sui nutrienti del suolo, sugli animali, le piante, associata al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità, al degrado ambientale.

Dagli allevamenti alle coltivazioni intensive, più alta è la richiesta di materie prime dall’industria alimentare, maggiore è la superficie sottratta agli habitat naturali delle specie vegetali e animali.

Un impoverimento dei suoli dovuto al sovrasfruttamento, l’inquinamento delle falde acquifere, la deforestazione sempre più selvaggia che mira a far spazio ad altri allevamenti e campi, sono tutti fattori che aggravano il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità. E dietro c’è la fame dell’umanità, insaziabile, vorace, malata di obesità ed ingordigia.

Fonte: ecoblog.it