La ricerca di armi biologiche statunitensi desta preoccupazione

Scienziati europei sono estremamente preoccupati per un programma di ricerca discutibile finanziato dal Pentagono e che sembra destinato a diffondere malattie

Recenti prove sui test mortali di sostanze biologiche a Tbilisi, Georgia, hanno sollevato l’allarme sulla ricerca di armi biologiche negli Stati Uniti.

Scienziati europei sono estremamente preoccupati per un programma di ricerca discutibile finanziato dal Pentagono e che sembra destinato a diffondere malattie con colture, animali e persone all’estero. La creazione di tali armi e di modi speciali per distribuirle è proibita dal diritto nazionale e internazionale.

Gli Stati Uniti conducono ricerche sulle armi biologiche in tutto il mondo:(1) “Scienziati della guerra biologica usano la copertura diplomatica per testare virus prodotti dall’uomo nei laboratori biologici del Pentagono in 25 Paesi in tutto il mondo. Tali laboratori biologici statunitensi sono finanziati dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) nell’ambito di un programma militare da 2,1 miliardi di dollari(2) – Cooperative Biological Engagement Program (CBEP), e si trovano in ex-Paesi dell’Unione Sovietica come Georgia e Ucraina, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa”.

Fino alla metà degli anni ’70, l’esercito statuntinense sperimentò armi da guerra biologica sul popolo degli Stati Uniti, a volte su vaste aree e specifiche razze.(3) Dopo che un’indagine del Congresso lo rivelò, tali test furono trasferiti all’estero. Le compagnie private usano laboratori controllati dal governo degli Stati Uniti in Paesi stranieri per ricerche biologiche segrete su contratto delle forze armate statunitensi, della CIA e del dipartimento della Sicurezza Nazionale. A settembre la giornalista bulgara Dilyana Gaytandzhieva riferì di uno di tali laboratori biologici controllati dagli Stati Uniti: “L’ambasciata USA a Tbilisi trasporta sangue umano congelato e agenti patogeni come carico diplomatico per un programma militare segreto degli Stati Uniti. Documenti interni, implicanti diplomatici statunitensi nel trasporto e sperimentazione di agenti patogeni sotto copertura diplomatica, sono stati svelati da esperti georgiani. Secondo questi documenti, gli scienziati del Pentagono sono dispiegati nella Repubblica di Georgia e hanno l’immunità diplomatica per la ricerca di malattie mortali e insetti infettivi nel Centro di Lugar, il biolaboratorio del Pentagono nella capitale della Georgia, Tbilisi”.

Al-Mayadin TV trasmise il reportage sul laboratorio e i suoi effetti mortali sui “pazienti” georgiani.(4)

La scorsa settimana il Ministero della Difesa e il Ministero degli Esteri russi accusarono gli Stati Uniti(5) di ricerche illegali su armi biologiche(6) nel laboratorio di Tbilisi:(7) “La questione di ciò che potrebbe davvero accadere nella struttura di ricerca segreta sponsorizzata dagli Stati Uniti, ospitata dal vicino meridionale della Russia, veniva sollevata dall’esercito russo dopo aver studiato i file pubblicati online da un ex-ministro georgiano. I documenti registrano la morte di 73 persone in un breve periodo di tempo, indicando un test per “un agente chimico altamente tossico o agenti biologici con un alto tasso di mortalità”, dichiarava Igor Kirillov, comandante del ramo militare responsabile della difesa radiologica, armi chimiche e biologiche delle truppe russe”.

Gli Stati Uniti respingono(8) le affermazioni ma non spiegano i documenti,(9) che tipo di ricerca avviene vicino a Tbilisi e l’insolita segretezza e sicurezza attorno al laboratorio. Non sono solo i russi e i georgiani ad essere preoccupati per la ricerca segreta della guerra biologica negli Stati Uniti. Scienziati tedeschi e francesi hanno recentemente lanciato l’allarme(10) su un altro discutibile programma di ricerca del Pentagono.

Nell’ottobre 2016 la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) annunciava un nuovo programma chiamato Insect Allies:(11) “Un nuovo programma DARPA è pronto a fornire un’alternativa alla tradizionale risposta alle minacce agricole, utilizzando una terapia genica mirata a proteggere le piante mature in una singola stagione. DARPA propone di sfruttare un vettore in due fasi naturale e molto efficiente per trasferire geni modificati alle piante: i vettori insetti e virus delle piante che trasmettono. Nel processo, DARPA mira a trasformare alcuni insetti parassiti in “insetti alleati”, da cui il nome del nuovo piano”. Lo scenario descritto da DARPA è abbastanza complicato. Se un raccolto, ad esempio il mais, fosse ampiamente infetto da qualche malattia, il virus sarebbe manipolato e applicato al raccolto. Il virus geneticamente modificato modificherebbe geneticamente il raccolto per “curarne” la malattia. Gli insetti infetti sarebbero usati per distribuire virus sui campi.

Il programma è gestito dall’Ufficio Tecnologie Biologiche (BTO) della DARPA. Non è economico. Almeno 27 milioni di dollari vi sono stati spesi. Se il programma fosse puramente agricolo, perché la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), che fa parte del Pentagono, propone e finanzia tale ricerca? Scienziati del Max Planck Institute for Evolutionary Biology di Plön, in Germania, e dell’Institut des Sciences de l’Evolution di Montpellier, in Francia, insieme agli studiosi legali dell’Università di Friburgo sottolineano che il metodo(12) che DARPA vuole applicare ha poco senso per gli scopi agricoli dichiarati.

L’eminente rivista statunitense Science ne ha pubblicato i loro lavori. Gli scienziati si chiedono se il progetto sia ricerca agricola o un nuovo sistema d’arma biologica?(13)

“Un programma di ricerca in corso finanziato dall’Agenzia di difesa avanzata dei programmi di difesa degli Stati Uniti (DARPA) mira a disperdere virus infettivi geneticamente modificati progettati per modificare i cromosomi delle colture direttamente nei campi… Nel contesto degli obiettivi dichiarati del programma DARPA, è nostra opinione che la conoscenza da trarre da questo programma appaia molto limitata nella capacità di migliorare l’agricoltura degli Stati Uniti o di rispondere alle emergenze nazionali (a breve o lungo termine). Inoltre, vi era assenza di un’adeguata discussione sui principali ostacoli pratici e normativi alla realizzazione dei benefici agricoli previsti. Di conseguenza, il programma può essere ampiamente percepito come sforzo per sviluppare agenti biologici a fini ostili e i loro vettori che, se fosse vero, costituirebbero una violazione della Convenzione sulle armi biologiche (BWC)”.

La risposta al documento scientifico DARPA(14) insiste nuovamente sul fatto che il programma è a scopo puramente agricolo. Ma la risposta non risponde alle domande poste dagli scienziati.

Il meccanismo di diffusione dei virus infettivi geneticamente modificati per modificare geneticamente e “curare” le piante nei campi è esso stesso gravido di problemi e pericoli. Usare gli insetti per la distribuzione di tali virus è irresponsabile. Se si ha accesso ai campi coltivati e se si ha un virus geneticamente modificato per influenzare le piante, perché si dovrebbero usare gli insetti per distribuirlo? Perché non utilizzare il noto processo mirato di irrorazione dei campi interessati, proprio come è ampiamente fatto oggi? Solo quando non si ha accesso ai campi, quando questi si trovano in un Paese straniero a cui gli Stati Uniti non hanno accesso, ha senso usare gli insetti per tali scopi. L’idea che il vero (e illegale) scopo di tali ricerche statunitensi sia la guerra biologica non è affatto inverosimile.

Durante la guerra di Corea,(15) gli Stati Uniti sparsero insetti e ratti infetti su Corea del Nord e Cina per infettare le persone con malattie mortali.(16) Vari agenti patogeni, tra cui l’antrace, furono utilizzati contro la popolazione civile. Durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti dispersero su migliaia di miglia quadrate defolianti velenosi.

Testarono armi biologiche sulle popolazioni di Hawaii, Alaska, Maryland, Florida, Canada e Gran Bretagna.(17) Nel 2002 le spore di antrace armate del laboratorio di guerra biologica statunitense di Fort Derrick furono usate per spaventare i politici statunitensi per accettare il Patriot Act. Almeno cinque persone furono uccise. E perché l’US Air Force(18) cerca tessuti sinoviali e campioni di RNA raccolti specificamente dai caucasici in Russia?

I programmi di guerra biologica sono estremamente pericolosi. Non solo per “il nemico” ma per la propria popolazione. Le malattie infettive e gli agenti patogeni possono diffondersi in tutto il mondo in pochi giorni. Le modifiche genetiche possono avere effetti secondari imprevedibili. I virus possono saltare la barriera delle specie. Queste sono le ragioni valide per cui tali armi e ricerche sull’uso di esse sono proibite. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe seguire la legge e fermare tali programmi. Anche se solo nell’interesse di proteggere la propria gente.

Riferimenti:

(1) The Pentagon Bio-weapons

(2) CRS Report for Congress R43143 (PDF)

(3) Over and over again, the military has conducted dangerous biowarfare experiments on Americans

(4) Video: Al-Mayadin TV

(5) Russia wants answers from US, Georgia on bioweapons at Lugar Center

(6) Russia vows to keep close eye on US-funded lab in Georgia due to bioweapons threat

(7) Dozens of Georgians likely killed by US toxin or bioweapon disguised as drug research – Russian MoD

(8) Moscow accuses US of developing bioweapon on its border

(9) samartali.net

(10) US military plan to spread viruses using insects could create ‘new class of biological weapon’, scientists warn

(11) DARPA Enlists Insects to Protect Agricultural Food Supply

(12) A step towards biological warfare with insects?

(13) Agricultural research, or a new bioweapon system?

(14) Insect Allies

(15) How Bio-Weapons Led To Torture ... And North Korean Nukes

(16) Updated: The Suppressed Report on 1952 U.S. Korean War Anthrax Attack

(17) U.S. Admits Bio-Weapons Tests

(18) Synovial Tissue / RNA Samples

U.S. Army Activity in the U.S. Biological Warfare Programs (PDF)

Foto: WEB / Articolo originale: Scientists Raise Alarm Over U.S. Bio-Weapon Programs / Traduzione di Alessandro Lattanzio per aurorasito.altervista.org