Salute

Esiste una relazione tra stress e dermatite?

Dermatite da stressInnanzitutto il merito di aver apportato un significativo contributo scientifico alle ricerche sullo stress è di un neuroendocrinologo austriaco, tale Hans Selye, che nel 1936 nel corso di una serie di esperimenti sottopose i topi da laboratorio a quotidiane iniezioni e verificò che a prescindere dalla sostanza iniettata, soluzione fisiologica o altro, i ratti manifestavano gli stessi sintomi.

Comprese, pertanto, che esisteva una stretta relazione tra lo stimolo esterno pericoloso o minaccioso, rappresentato da quelle “quotidiane iniezioni”, e la reazione biologica interna dell’organismo.

Lo stress, altro non è che “la risposta aspecifica strategica dell’organismo innanzi a situazioni di possibile pericolo, o comunque di fronte ad avvenimenti imprevisti”.

Secondo la sua teoria lo stress si sviluppa attraverso tre fasi:

  1. fase iniziale di allarme, in cui si attivano una serie di processi psicofisiologici;
  2. fase di resistenza, in cui l’organismo tenta di adattarsi;
  3. fase finale di esaurimento, in cui l’organismo privato di tutte le sue scorte energetiche non ha la capacità di continuare a difendersi e adattarsi. Selye definì l’intera sequenza come Sindrome generale di adattamento (SGA).

I grandi benefici del succo di Amla o Nellikai

Amla o NellikaiL'Amla, uva spina indiana, è un frutto molto celebre già da molte decadi, grazie alle sue proprietà benefiche e ai suoi vantaggi nutrizionali. È molto ricco di vitamina C, contiene ferro e molte altre vitamine. Diversi studi hanno dimostrato che l'assunzione di amla prevenire molte malattie e dona forza, mentre il regolare consumo di succo d'amla garantisce una pelle più luminosa e capelli più forti.

Amla succo: Proprietà terapeutiche e cosmetiche

Il succo di Amla contiene venti volte la quantità di vitamina C rispetto al succo d'arancia.

Sempre la vitamina C contenuta nel succo, aumenta la quantità di tannini, che è necessaria per proteggere il corpo dal calore e dalla luce.

Quando integrato al miele e assunto due volte al giorno, il succo d'amla dona sollievo dall'asma e da eventuali complicazioni ai bronchi. È ottimo per facilitare la purificazione del sangue.

L’antibiotico resistenza è una minaccia che grava sulla salute pubblica

Allerta antibioticiL’Oms lancia l’allarme antibiotico resistenza. E l'Italia è tra i Paesi più a rischio in Europa

Oggi di fronte a un lungo intervento chirurgico, o un trapianto d’organo, quello che ci preoccupa di più è senza dubbio la complessità dell’intervento in sé. Ma un domani le banali infezioni che oggi riusciamo a tenere a bada grazie agli antibiotici, potrebbero essere la vera minaccia. «Nessuna fantasia apocalittica, ma una possibilità molto reale per il 21esimo secolo»: è la cosiddetta era post-antibiotica ipotizzata da Keiji Fukuda, vice direttore generale per la sicurezza sanitaria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel rapporto Antimicrobial resistance: global report on surveillance 2014 in cui «le infezioni comuni e le ferite lievi potrebbero tornare a uccidere» perché le nostre armi contro i batteri, diventati resistenti agli antibiotici, potrebbero non funzionare più.

L’antibiotico resistenza, e una possibile era post-antibiotica, sono minacce che già da qualche tempo gravano sulla salute pubblica. Per questo l’Oms e i governi dei diversi Paesi, si stanno preoccupando di monitorare il problema, e aumentare la sensibilizzazione della popolazione, attore principale della questione. L’Oms ha così stilato il rapporto citato in precedenza, reso pubblico lo scorso 2 maggio, che ha messo insieme i dati di 114 Paesi, dando per la prima volta un quadro globale del problema.

E che ha confermato come la resistenza microbica sia un problema serio e attuale, tutt’altro che in declino, che non riguarda solo i Paesi più industrializzati, ma anche quelli meno sviluppati, come l’America del sud o l’Africa: «Questo è il vero allarme – spiega a Linkiesta Annalisa Pantosti, direttore del reparto di malattie batteriche, respiratorie e sistemiche dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) – e il grande merito dell’Oms è di aver messo insieme il problema dell’antibiotico resistenza nelle varie parti del mondo».

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