Alimentazione tossica

La Russia bandisce il grano NK603 della Monsanto

grano NK603Un comitato di controllo governativo russo ha richiesto la sospensione di un grano sviluppato dalla Monsanto dopo che uno studio francese controverso, pubblicato la scorsa settimana, ha detto che le cavie che hanno ingerito il grano, hanno sviluppato tumori e sono morte prematuramente.

L'ente russo, Rospotrebnadzor, il braccio dei diritti dei consumatori del Ministro della Salute Russa, ha detto che agli scienziati del governo è stato chiesto di controllare lo studio. Nel mentre le importazioni del grano, noto come NK603, saranno vietate.

La scorsa settimana, le autorità francesi hanno chiamato dei regolatori per continuare l'investigazione sullo studio, portato avanti dai ricercatori della University of Caen, in Normandia. L'European Food Safety Authority sha detto che recensirà la ricerca.

In una risposta email, Tom Helscher, un portavoce della Monsanto, martedì ha scritto: “Non crediamo che le scoperte della recente ricerca francese presentino informazioni da giustificare un cambiamento del determinare la sicurezza del NK603 o il suo stato di approvazione per le importazioni. La sicurezza del NK603 è ben stabilita poiché rispecchia le rispettive valutazioni di sicurezza poste dalle autorità regolatrici nel mondo”.

Lo studio, rilasciato mercoledì scorso, ha analizzato 200 ratti in oltre 2 anni di tempo.

Meglio evitare le bevande “senza zucchero”

Bevande indistrialiSe facciamo un frullato di mela c’è lo zucchero della mela, però la nostra legge permette di scrivere “senza zucchero” sulla confezione, senza specificare che si tratta dello zucchero aggiunto

Nelle scorse settimane si è discusso dell'idea del governo di tassare le bevande zuccherate. Ma che rischi comportano, in realtà, queste bevande. Lo abbiamo chiesto ad diabetologo Alberto Bruno, autore di "Il diabete si combatte al supermercato".

Mi chiamo Alberto Bruno e sono il diabetologo dell'azienda sanitaria della Città della salute della scienza di Torino, mi occupo di diabete da oltre 30 anni. Nelle ultime settimane si è discusso molto dell'iniziativa del Ministro della Salute di tassare le bevande zuccherate. Bene, questo è un problema molto delicato e importante, tant'è vero che già nel libro che ho scritto con Marco Accossato, "Il diabete si combatte al supermercato" (edito da Vallardi), nel capitoletto sul banco delle bevande, è stato affrontato questo problema.

Perché nelle bevande ci sono spesso delle calorie nascoste e queste calorie nascoste sono, soprattutto, dovute all'aggiunta di zuccheri, alla presenza di zuccheri già naturalmente contenuti nelle varie bevande.

Evitate le patatine fritte surgelate

Patatine frittePatatine fritte surgelate potenzialmente cancerogene, una cattiva notizia per gli amanti delle patatine fritte, quelle che si mangiano al ristorante o in pizzeria o nei fast food e che sono particolarmente gustose ed inimitabili.

Il problema è rappresentato dall’acrilammide, un prodotto cancerogeno per l’uomo, che rimane presente nelle patate dopo la cottura. A rilevarlo è uno studio dell’American Chemical Association e i cui risultati sono stati pubblicati  sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.

Secondo lo studio in questione, la formazione di acrilammide nella cottura delle patatine è di fatto inevitabile, come del resto lo è anche per svariati altri alimenti, tuttavia il problema è decisamente più grave per quelle patatine fritte surgelate, già cotte in parte, prefritte, tagliate sottili, che pur se vengono preparate molto velocemente, restano quasi crude al loro interno e quindi sono un vero concentrato di questa sostanza cancerogena.

L’acrilammide è una sostanza altamente tossica, cancerogena, che si forma durante la cottura a temperature elevate, e la frittura è una di queste, in alimenti ricchi di carboidrati. Il problema era già noto da tempo, tanto è vero che le autorità canadesi avevano già suggerito di aggiungere alle patatine surgelate, durante la lavorazione, un additivo, l’asparaginasi, che avrebbe la capacità di ridurre significativamente la formazione dell’acrilammide.

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