Ecologia

Secondo l'ONU solo il 9 per cento della plastica prodotta nel mondo viene riciclata

Secondo l'ONU solo il 9 per cento della plastica prodotta nel mondo viene riciclataIn occasione della giornata mondiale dell'ambiente l'ONU presenta dei dati allarmanti sull'inquinamento mondiale dei rifiuti di plastica.

Il rapporto(1) presentato in India, il quartier generale globale per la Giornata dedicata all'Ambiente, ha rivelato che il 79% dei rifiuti generati dalla plastica è in discarica o gettati nell'ambiente e solo il 9% viene riciclato e il rimanente 12 % viene incenerito.

Erik Solheim,(2) direttore esecutivo del programma ambientale delle Nazioni Unite, spiega: “Se i modelli di consumo e la gestione dei rifiuti continueranno in questa maniera, nel 2050 nel mondo ci saranno circa 12.000 milioni di rifiuti di plastica nelle discariche e nell'ambiente”, è incluso nel rapporto “l'uso unico della plastica” in cui si denuncia che circa 13 milioni di questi rifiuti vengono gettati nell'oceano ogni anno.

“Il problema non è la plastica, ma ciò che facciamo con essa”, precisa Erik Solheim durante la presentazione del rapporto a Nuova Delhi, insieme al primo ministro indiano Narendra Modi.

Nel rapporto vengono menzionati degli studi, effettuati in 60 paesi, che illustrano la complessa relazione tra la plastica e l'economia.

Il Cile studierà le nubi antartiche per misurare gli effetti dei cambiamenti climatici

Il Cile studierà le nubi antartiche per misurare gli effetti dei cambiamenti climaticiUn centinaio di esperti studieranno gli effetti dei cambiamenti climatici in Antartide con il lancio a novembre di radiosonde e palloni meteorologici, nel quadro dei contributi che il Cile farà un anno dopo le previsioni polari dell'Organizzazione meteorologica mondiale.(1)

“L'Antartide è il luogo migliore per misurare gli effetti del cambiamento climatico, il posto in cui si cerca di prevedere le anomalie climatiche attese negli emisferi”, ha spiegato lo scienziato Raúl Cordero.(2)

L'accademico del Dipartimento di Fisica dell'Università di Santiago(3) partecipa a questa iniziativa, sponsorizzata dall'Organizzazione meteorologica mondiale, che coinvolge decine di paesi con lo scopo di studiare l'atmosfera dei poli e che durerà fino a metà del 2019.

La combinazione – spiega Cordero - tra gli effetti del riscaldamento globale e il buco dell'ozono ha causato cambiamenti significativi nell'atmosfera antartica, quindi studiare quell'area “comprenderà il futuro” del pianeta.

“La ricerca scientifica del Cile prevede misurazioni dello spessore ottico delle nuvole e della frazione di ghiaccio nella nuvolosità, Dati necessari per calibrare i modelli meteorologici, le misurazioni satellitari e migliorare le proiezioni”, ha affermato lo scienziato.

Il legame tra l'aria condizionata e il riscaldamento globale

Il legame tra l'aria condizionata e il riscaldamento globaleGli impianti di aria condizionata generano un circolo vizioso che contribuisce in modo discreto ma crescente al riscaldamento globale.

In Cina, India e Indonesia il mercato ha introdotto questi prodotti in maniera che siano facilmente acquistabili da tutta la popolazione per cui, nei prossimi decenni, miliardi di nuovi condizionatori d'aria verranno installati in queste due grandi nazioni. La tendenza interesserà tutto il mondo.

Queste apparecchiature consumano molta elettricità, un'energia prodotta principalmente in centrali a carbone o gas con una conseguente emissioni di gas serra, responsabili dell'innalzamento delle temperature.

Secondo un rapporto pubblicato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE),(1) a meno che non ci sia un cambiamento radicale nella tendenza, si prevede che le emissioni di anidride carbonica, relative ai condizionatori d'aria, saranno quasi il doppio tra il 2016 e il 2050.

Si stima che la quantità aggiuntiva di anidride carbonica che verrà rilasciata nell'atmosfera sarà di circa 1.000 milioni di tonnellate all'anno, il che equivale ad aggiungere un'Africa attuale al pianeta.

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