Energie alternative

Car Free Days: impegnarsi a dimenticare l’auto

BiciclettaÈ possibile rinunciare completamente all’automobile? Per la maggior parte di coloro che vivono in zone in cui i servizi per il trasporto pubblico non si rivelano particolarmente efficienti, decidere di fare per sempre a meno dell’auto può rappresentare un miraggio irraggiungibile, in particolare se vi è la necessità di percorrere lunghe distanze per raggiungere il luogo di lavoro e se non sono presenti alternative praticabili.

Impegnarsi a dimenticare l’automobile in garage, magari per un solo giorno alla settimana, con particolare riferimento al weekend, forse non rappresenta un’impresa del tutto impossibile. Rinunciarvi una volta all’anno, per riflettere riguardo alle possibilità offerte dalla mobilità sostenibile nel proprio luogo di residenza, rappresenta di sicuro un’opzione praticabile.

Ecco che dunque nel mondo, con modalità differenti, negli ultimi decenni è iniziata la promozione dei Car Free Days, le giornate senza auto, da trascorre in nome di uno stile di vita più sostenibile e nel tentativo di limitare l’inquinamento urbano dovuto al traffico automobilistico. La versione italiana dei Car Free Days internazionali potrebbe essere identificata con le “Domeniche A Piedi”, di tanto in tanto promosse in alcuni capoluoghi di regione e spesso oggetto di proteste di varia entità, che contribuiscono purtroppo a trasformare la possibilità di rinunciare all’auto, anche per un solo giorno, in una vera e propria utopia.

A sostegno dei Car Free Days, a livello internazionale, troviamo World Carfree Networ, una rete internazionale formata da circa novanta organizzazioni e da numerosi privati cittadini che si impegnano nella promozione di alternative alla dipendenza dall’automobile ed alla progettazione di spostamenti che prevedano di farne a meno, utilizzando in sua sostituzione mezzi di trasporto maggiormente sostenibili, quali biciclette, treni e mezzi pubblici.

L'energia eolica potrebbe alimentare tutto il pianeta

Energia eolicaL'energia eolica ricavata dal vento (circa 2.200 terawatt) sarebbe più che ampiamente sufficiente a coprire tutto il fabbisogno energetico del mondo ai livelli attuali che assommano a 18 terawatt.

Si tratta di uno studio teorico americano - pubblicato su Nature Climate Change del 9 settembre 2012 - che intende stabilire il limite massimo dell'energia ricavabile dal vento e analizzare le conseguenze climatiche globali dell'impiego massiccio di turbine eoliche.

Stabilito che non è possibile coprire il pianeta di piloni per lo sfruttamento del vento, gli stessi autori indicano però che la crescita dell'energia eolica dipende solo da una volontà politica ed economica e non certo da limiti geofisici.

Infatti l'energia massima potenzialmente ricavabile dal vento sarebbe di 2.200 TW, di cui 400 TW a terra con turbine montate su piloni alti fino a 100 metri come avviene oggi nei campi eolici off-shore, e ben 1.800 TW ricavabili con turbine e aquiloni eolici sospesi in aria, come già molti progetti prevedono. Solo per gli impianti a terra si tratta di oltre venti volte il fabbisogno mondiale attuale, che sale a 100 volte nel caso delle turbine sospese. Ben oltre quindi di quanto consuma il mondo oggi.

Turanor è il catamarano che ha fatto il giro del mondo senza consumare una goccia di carburante

TuranorCi ha messo due anni percorrendo 60mila km alla velocità di 15 nodi (27 km/h), però l'ha fatto senza utilizzare una sola goccia di carburante.

Sfruttando i 537 mq di pannelli fotovoltaici che occupano tutto il ponte ha prodotto 260mila KWh di energia.

È il Turanor, il catamarano svizzero di 35 metri comandato da Eric Dumont che ha attraccato ieri a Cagliari dopo aver compiuto il giro del mondo.

"Sono contento che siamo riusciti a dimostrare che si può navigare attorno al mondo per più di due anni - dice il comandante - senza consumare un solo litro di carburante, rispettando l'ambiente e utilizzando solo l'energia solare.

La nostra unica pecca è la velocità, 15 nodi, 27 km all'ora, ma il messaggio è quello che deve arrivare in prospettiva del 2050, quando non ci sarà più petrolio.

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