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Gli over 65 rischiano la demenza anche con piccole quantità di alcol

AlcolBere anche moderate quantità di alcol incrementerebbe il rischio demenza.

A dirlo è uno studio del Veterans Health Research Institute di San Francisco che ha analizzato lo stato di salute per 20 anni di 1300 donne a partire da circa 65 anni di età.

Il rischio di ammalarsi di disturbi che andavano dal lieve deficit cognitivo alla piena demenza era maggiore fra quelle che bevevano più alcolici.

Inoltre, anche le donne che passavano dall'astinenza completa al bere erano a maggior rischio.

Quelle che bevevano con moderazione, ossia da 7 a 14 drink alcolici alla settimana, avevano inoltre maggiori probabilità di sviluppare problemi con la memoria e il funzionamento del cervello, che possono essere segni di una futura demenza.

“Nel gruppo di donne anziane esaminate, il consumo moderato di alcol non aveva una funzione protettiva”, ha commentato Tina Hoang, che ha condotto la ricerca presentata durante l'Alzheimer's Association International Conference.

Secondo uno studio Fukushima è un disastro globale

FukushimaLa stima arriva dall’università americana di Stanford, pubblicata sulla rivista ‘Energy and Environmental Science’. La radioattività sprigionatasi nel 2011 dall'incidente alla centrale potrebbe uccidere a livello mondiale

Le radiazione nucleari sprigionatesi a seguito dell’incidente alla centrale giapponese di Fukushima dell’11 marzo 2011 potrebbero uccidere a livello globale fino a 1.300 persone e scatenare fino a 2.500 casi di cancro.

Ad essere maggiormente colpito, comunque, sarà il Giappone. La stima arriva dalla prima ricerca di questo genere elaborata dall’università americana di Stanford, pubblicata sulla rivista ‘Energy and Environmental Science’.

Lo studio ha esaminato, infatti, l’impatto della catastrofe nucleare di Fukushima sulla salute globale. “Dalle stime - ammettono i ricercatori - emergono numeri di grande incertezza, ma si evidenzia come le precedenti affermazioni che negavano eventuali rischi per la salute non dicono il vero”. Ai numeri del lavoro, elaborato grazie a calcoli ottenuti con un modello atmosferico in 3D, si devono aggiungere circa 600 morti registrati nell’evacuazione della zona intorno alla centrale nucleare subito il terremoto.

Necro-Mortosis è il nome del virus che provoca il cannibalismo

Necro - MortosisSecondo quanto si apprende dal sito del World Health Autority esisterebbe un virus chiamato "Necro - Mortosis" comparso per la prima volta nel lontano 2006, che rende le vittime di contagio, come cannibali.

Stando a quanto si può apprendere, dal sito, lo scopo dello stesso è quello di aiutare a comprendere meglio la dinamica del virus, il contagio, i sintomi e inoltre si vuole preparare la popolazione ad essere pronta nel caso avvenga uno scoppio di contagio nella propria area, a tal proposito è stato anche istituito un numero a cui telefonare in modo anonimo nel caso si sospetti che qualcuno di vostra coscienza sia stato contagiato o se presenti i sintomi del virus.

I primi casi segnalati di Necro-Mortosis sono stati registrati ad Haiti all'inizio del 2006. Presto si diffuse nella Repubblica Dominicana, seguita da Puerto Rico, alla fine del 2006 alcuni casi sono stati riportati in Centro e Sud America, Sud ed Est Europa, parte dell'Asia e del Medio Oriente. Si legge nel sito che la contrazione del Mortosis è un rischio per qualsiasi genere, razza o gruppo di età.

Il contagio avviene attraverso lo scambio di sangue, saliva o altri fluidi corporei, tra cui morsi. Il Mortosis può essere contratto attraverso la condivisione di aghi e per via sessuale nel caso di partner infetto. Non esisterebbe alcun antidoto conosciuto al momento (attenzione alle truffe su internet che sostengono di vendere cure o inibitori). Il Mortosis non sarebbe trasmissibile tramite aria e, sempre stando a quanto si apprende dal sito del World Health Autority, se  si riceve un morso da un contagiato su un braccio o una gamba, tagliando l'arto interessato si può rimuovere l'infezione, ma solo entro i primi minuti dall'esposizione. Mentre bruciare la ferita interessata non rimuove l'infezione ma ne ritarda gli effetti.

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