Discussi pesticidi trovati in campioni di miele proveniente da sei continenti

Api, mieleI neonicotinoidi sono al centro di un lungo dibattito sul fatto che possano fare male alle api.

Le api da miele di ogni continente eccetto l’Antartide subiscono l’esposizione ai pesticidi neonicotinoidi – sostanze chimiche che, secondo quanto affermato da alcuni studi, nuocciono alla salute delle api. I ricercatori che hanno testato il miele proveniente da circa 200 posti da tutto il mondo hanno riscontrato la presenza dei pesticidi nel 75% dei campioni, secondo l’inchiesta pubblicata il 6 ottobre su Science.

Lo studio è il primo tentativo di quantificare la presenza di neonicotinoidi nel miele su scala globale, utilizzando metodi standardizzati. Quasi la metà dei campioni testati conteneva livelli di neonicotinoidi alti almeno quanto quelli ritenuti causa di compromissione delle funzioni cerebrali delle api e di rallentamento dello sviluppo delle colonie. Lo studio ha inoltre svelato che il 45% dei campioni conteneva due o più tipi di neonicotinoidi.

“In un certo senso, non è una sorpresa trovare neonicotinoidi nel miele, chiunque ci avrebbe potuto pensare,” dice l’autore principale dello studio Edward Mitchell, biologo all’università di Neuchâtel in Svizzera. “Quel che è nuovo in questa ricerca è l’utilizzo dello stesso protocollo. Ora abbiamo una mappa globale della situazione.”

La ricerca fornisce materiale in più al lungo dibattito su se e in quale modo i neonicotinoidi riguardino la salute delle api. Alcuni studi hanno suggerito che l’esposizione delle api a queste sostanze abbassi lo stato nutrizionale delle api da miele e ne comprometta l’immunità. In giugno, un articolo pubblicato su Science riportava che i neonicotinoidi abbassano la le possibilità di sopravvivenza delle api durante l’inverno, e affliggerebbero la regina in particolare, minacciando la riproduzione.

Il miele raccolto in nord America ha la proporzione più alta di campioni contenenti almeno un neonicotinoide (86%), e Asia (80%) ed Europa (79%) vengono subito dopo.

La presenza di contaminazione anche nel miele proveniente da posti remoti – incluse le isole dell’oceano Pacifico e quelle fuori dalla costa dell’Africa occidentale – è sorprendente, dice Amro Zayed, un entomologo della York University di Toronto, in Canada.

Questi risultati suggeriscono che le api sono esposte ai insetticidi costantemente, attraverso le generazioni, e ciò è preoccupante perché gli insetti dipendono molto dal miele per la loro nutrizione. “Una cosa è andare al ristorante e mangiare male, ma se ti ritrovi con il frigo di casa contaminato di insetticidi stiamo parlando di tutt’altro tipo di esposizione,” dice Zayed.

Altri sostengono che la presenza così diffusa di neonicotinoidi nel miele è normale, dato l’utilizzo diffuso delle sostanze chimiche per le coltivazioni di base quali canola e grano e per i giardini di casa. “Sì, c’è la possibilità di un’esposizione a lungo termine, ma questo non ci dice nulla sui rischi,” dice Chris Cutler, entomologo alla Dalhousie University di Halifax, in Canada. “Solo perché c’è non significa che sia un problema.”

La gran parte del dibattito sui neonicotinoidi si è focalizzato su questa domanda: quanto sono problematici i pesticidi qualora le api ne fossero esposte a basse quantità ma per lunghi periodi di tempo? “Uno dei problemi dello stimare l’impatto sulle api è stata la discussione di quale sia un livello rilevante di esposizione,” dice Nigel Raine, ricercatore dell’università di Guelph, in Canada. “Questo contribuisce sostanzialmente alla discussione.”

Autrice: Rachel Cernansky / Articolo originale: Controversial pesticides found in honey samples from six continents / Foto di WerbeFabrik / Traduzione e adattamento linguistico: Veronica Pesenti

Commenti

Silvio (non verificato)

Penso che non serviva questo studio, che oltretutto lascia il tempo che trova. Si sa benissimo che tutto è inquinato e contaminato.