Salute

Veganismo: mangiare fuori casa seguendo questi 11 consigli

VeganismoQuesto bell’articolo, scritto dal mio ragazzo Nick per La Prova Vegana – Crudista – Igienista di primavera, ci da dei suggerimenti sul come comportarci quando andiamo a mangiare fuori, vegano, per limitare i danni alla nostra salute (punti 1-8) e salvarci da situazioni imbarazzanti a tavola (punti 9-11).

Articolo di: Nicolas Schaffron

Andare a cena fuori può rappresentare una delle più grandi sfide dal momento in cui il vostro regime alimentare non rientra più nella prassi socialmente accettata.

Il primo anno può essere il più difficile.

State modificando lo stile di vita con cui siete cresciuti, lo stile di vita che vi ha insegnato vostra madre e vi state avventurando in un territorio sconosciuto.

E non è tutto: cenando fuori sarete costretti a spiegare la vostra trasformazione a persone a cui tutto ciò non interessa, che si possono persino sentire offese, ma che, allo stesso tempo, sono i vostri amici e la vostra famiglia.

Vi troverete di fronte ad un dilemma: volete essere in salute, non essere un eremita. Diventare asociale non rientra nei vostri piani.

Quindi cosa potete fare? Trovarsi in questa situazione è come camminare su un filo sospeso cercando di trovare attentamente il giusto equilibrio tra due mondi.

I farinacei nuociono alla salute e creano dipendenza

Allert farinaceiPerché si diventa grassi

I farinacei sono stati definiti carboidrati al pari della frutta e della verdura, ma in base alla loro componente principale preferisco definirli amidi. Tuttavia quando i dietologi e i media parlano di “carboidrati” intendono sempre i farinacei, anche se in verità sono poco “idrati”, a differenza dei vegetali che contengono molta più acqua e sono i carboidrati per eccellenza.

Mi è capitato più di una volta, dopo aver reso noto che avevo eliminato i farinacei dalla mia alimentazione, di sentirmi dire con disappunto: “Eh, ma il corpo ha bisogno anche di carboidrati…” e questo la dice lunga su quanto poco le persone sanno riguardo all’alimentazione e spesso ripetono senza cognizione di causa quello che sentono in Tv nelle rubriche salute&benessere o nelle trasmissioni di gossip del pomeriggio.

Se stai ancora portando in giro qualche chilo di troppo e hai fatto tutto quello che si potrebbe immaginare per sbarazzartene, i farinacei potrebbero essere la causa.

Le farine di cereali e i prodotti come pane, pasta pizza, dolci, brioches, piadine, focacce, biscotti, grissini, e tutto quello che suggerisce la nostra fantasia, ma anche farine nascoste come eccipienti in una miriade di prodotti confezionati, potrebbero effettivamente generare una dipendenza e rendere più difficile perdere peso, oltre che danneggiare ulteriormente il corpo.

La buona notizia è che quando si smette di cibarsi di farinacei ognuno inizia a sentirsi molto meglio.

Cellulare: il suo utilizzo è un indicatore del grado di depressione

Studio della Northwestern Medicine. Lo smartphone racconta la salute di una persona. Più tempo si passa al telefono e più si è a rischio. Il Gps rivela anche l’isolamento a casa

Si può anche far finta di sorridere, ma il nostro telefonino conosce la verità: in base a quanto lo usiamo, e agli spostamenti che facciamo e che vengono tracciati dal Gps, può sapere se siamo depressi.

È ciò che sostiene uno studio della Northwestern Medicine, secondo cui grazie al cellulare si possono individuare i sintomi della depressione e la sua gravità.

Per gli esperti più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato. Un altro indicatore è ciò che facciamo durante la giornata: stare molto a casa può essere un segnale della malattia.

Una persona depressa, si legge nello studio pubblicato sul «Journal of Medical Internet Research», trascorre in media 68 minuti al giorno al telefono, durante i quali evita di pensare a ciò che non va, mentre chi non è depresso ha una media di 17 minuti.

Si può ipotizzare la depressione anche se il Gps dello smartphone indica che un individuo trascorre la maggior parte del tempo a casa o in pochissimi luoghi, mostrando una tendenza a isolarsi e la mancanza di motivazione ed energia per uscire.

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