Cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici creano mutamenti biologici negli oceani

I cambiamenti climatici creano mutamenti biologici negli oceani

Nell'ultimo decennio il riscaldamento terrestre ha portato a mutamenti biologici negli oceani senza precedenti. Un nuovo studio internazionale, a cui partecipa il Cnr-Ismar, suggerisce che le future variazioni di temperatura avranno effetti ancor più importanti sulla vita marina.

Secondo il 5th Assessment Report dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dal 1995 l'oceano globale ha assorbito oltre il 90% del calore in eccesso intrappolato nell'atmosfera dai gas serra. Tuttavia, solo una minuscola parte degli oceani è attualmente monitorata rispetto al cambiamento globale, il che limita la nostra capacità di prevedere le sue implicazioni sulla biodiversità a scala oceanica.

Alessandra Conversi dell'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) partecipa a un team di ricerca internazionale, guidato dal Cnrs (Francia), che, utilizzando un nuovo modello numerico globale, prevede che l'aumento del calore oceanico porterà a sostanziali cambiamenti biologici nel mare.

La foresta pluviale amazzonica assorbe meno carbonio del previsto

La foresta pluviale amazzonica assorbe meno carbonio del previsto

In Amazzonia i processi naturali del terreno assorbono l'equivalente di quasi un terzo delle emissioni di biossido di carbonio di combustibili fossili e industria.

Un nuovo studio ha scoperto che nei modelli di ecosistemi non è stato adeguatamente preso in considerazione l'apporto insufficiente di nutrienti.

L'agricoltura, la silvicoltura e altri tipi di utilizzo del suolo rappresentano il 23% delle emissioni di gas serra provocate dall'uomo, ma allo stesso tempo i processi naturali del terreno assorbono l'equivalente di quasi un terzo delle emissioni di biossido di carbonio di combustibili fossili e industria, secondo l’International Panel on Climate Change, che ha pubblicato il primo rapporto (1) completo in assoluto sulle interazioni tra terra e clima all'inizio di questo mese. Per quanto tempo la foresta pluviale amazzonica continuerà a fungere da efficace pozzo di assorbimento del carbonio?

Un team internazionale di scienziati, tra cui climatologi del Dipartimento dell'Energia del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), ha indagato su questa domanda e ha scoperto che i terreni carenti di fosforo hanno ridotto l'assorbimento di biossido di carbonio previsto in media del 50% in Amazzonia, rispetto alle stime attuali basate su precedenti modelli climatici che non hanno tenuto conto di questa carenza.

Riscaldamento graduale degli ecosistemi marini

Riscaldamento graduale degli ecosistemi marini

A causa del surriscaldamento globale, gli ecosistemi marini subiranno riduzioni sia della biomassa che della biodiversità. Le comunità marine dovranno attuare delle strategie per il futuro basate sulle tendenze climatiche piuttosto che sui dati storici.

Un nuovo studio suggerisce come gli ecosistemi marini di tutto il mondo stiano sperimentando temperature oceaniche insolitamente alte più frequentemente di quanto i ricercatori si aspettassero in precedenza. Questi eventi di riscaldamento, comprese le ondate di calore marine, stanno sconvolgendo gli ecosistemi marini e le persone che dipendono da loro.

Il dottor Andrew Pershing, (1) Chief Scientific Officer presso il Gulf of Maine Research Institute, ha guidato lo studio, intitolato “Sfide per le comunità naturali e umane a causa di temperature oceaniche sorprendenti” (Challenges to natural and human communities from surprising ocean temperatures) e pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences (PNAS). (2)

Come parte di questo nuovo studio, il dottor Pershing, la cui ricerca aveva precedentemente identificato il Golfo del Maine come uno degli ecosistemi a riscaldamento più rapido nell'oceano globale, ha osservato tendenze di riscaldamento simili in tutto il mondo.

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