A Palermo traffico di cani destinati per la vivisezione. E non è la prima volta

CaniVideo appello di Licia Colò, che attraverso Facebook chiede al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di fare chiarezza sul destino degli animali rinchiusi nel canile della città.

Secondo la Lav, spiega Colò, gli animali sono stati venduti a 480 euro l’uno e in queste ore li stanno portando via dalla struttura.

Ci sono almeno 100 cani in partenza, destinati a una fine incerta – dice la conduttrice e animalista – La Lav mi ha detto che ha chiesto spiegazioni al sindaco, ma senza avere risposte.

Si sospetta che siano stati venduti per la vivisezione.

Non è possibile che questi cani sfortunati, che già vivono una vita d’inferno, debbano finire alla vivisezione.

Dove li stanno portando?

Sindaco, rispondi alle domande. Vogliamo chiarezza”.

IL VIDEO DELL'APPELLO A QUESTO INDIRIZZO:

Video appello di Licia Colò per i cani di Palermo: “Venduti, forse per la vivisezione. Sindaco Orlando ci dica dove andranno”.

E non è la prima volta che succede questo

Articolo del giornale LA STAMPA del 29/03/2017 “Bloccata la deportazione dei cani dal canile comunale di Palermo”

«Giorni e notti di presidio da parte di attivisti e simpatizzanti davanti al canile comunale di Palermo hanno portato al risultato sperato: il sindaco Leoluca Orlando ha fatto dietro-front, il trasferimento dei cani in una struttura privata è stato bloccato, come anche l’affido a un’associazione non riconosciuta e discussa».

È quanto si legge in una nota della Lega Nazionale del Cane che, assieme ad altre associazioni animaliste, chiede di partecipare al tavolo con la prefettura, Regione e Comune in merito al destino degli amici a quattro zampe del capoluogo siciliano. Nella serata di lunedì 27 marzo, dopo un presidio portato avanti ininterrottamente per giorni e notti, il sindaco Orlando ha annunciato di aver chiesto al prefetto la convocazione di un tavolo con la Regione e il Comune per chiarire le operazioni di ’svuotamento’ del canile sospendendo di fatto, almeno per il momento, il trasferimento dei cani. “Il furgone è ripartito vuoto - scrivo gli animalisti - con grande soddisfazione di tutti gli attivisti presenti”.

“Chiediamo ufficialmente di partecipare all’incontro voluto dal sindaco con le altre istituzioni in quanto rappresentanti delle associazioni protezionistiche palermitane regolarmente iscritte all’albo”, dichiara in una nota Elena La Porta, presidentessa della Sezione Lndc di Palermo.

“È un nostro diritto, oltre che nostro dovere, partecipare a decisioni che riguardano il benessere e il futuro di questi animali - continua La Porta - Voglio ringraziare tutti i cittadini che ci hanno sostenuto in questa battaglia e i volontari delle altre associazioni, a dimostrazione che la collaborazione è possibile e auspicabile”.

Spiega la Lega del cane: “Ricordiamo che, al fine della ristrutturazione del canile, il Comune di Palermo ha assegnato un appalto di ben 2 milioni di euro a una ditta che si dovrà occupare dell’esecuzione dei lavori. Fin qui tutto bene, se non vogliamo considerare l’importo dell’appalto che a prima vista sembrerebbe eccessivo visto che con quella cifra si potrebbero realizzare ex novo all’incirca sette canili, anziché uno. Per avviare i lavori, però, il Comune di Palermo deve far ’sgomberare’ il canile dagli animali che vi sono ospitati - si legge nel comunicato - Per farlo ha tentato la strada della, diciamo così, ’adozione incentivata’: 480 euro per ogni cane adottato”.

Tale iniziativa è stata fortemente criticata e osteggiata dalle principali associazioni animaliste nazionali e siciliane, tra cui la sezione Lndc di Palermo, “perché favoriva la mercificazione delle adozioni e rischiava di far finire gli animali in mano a persone interessate solo a intascare facilmente la cifra promessa”, spiega la Lega del cane. “Tuttavia, l’amministrazione comunale ha deciso ugualmente di affidare i cani a una associazione locale, non riconosciuta a livello regionale - a fronte della suddetta cifra. I cani, tramite questa associazione, sarebbero stati trasferiti proprio in questi giorni presso una struttura della provincia di Ragusa già nota alle cronache”, continua il comunicato a firma degli animalisti.

È partito quindi il presidio da parte degli attivisti delle associazioni davanti al canile comunale. Sono stati coinvolti anche i Nas, il gruppo forestale dei carabinieri e la digos ottenendo inizialmente la riduzione del numero di cani che i ’trasportatori’ volevano caricare. “Il furgone poteva accogliere regolarmente solo 10 cani anziché i 25 che loro avevano previsto - spiega la Lega del cane - Persino una sospensione formale al trasferimento richiesta nella giornata di ieri dall’assessorato alla Salute della Regione Sicilia è rimasta totalmente inascoltata dall’amministrazione comunale”. Afferma Piera Rosati, presidentessa nazionale della Lndc: “Gli animali non sono come rifiuti da conferire in ’discariche’ a un tanto al chilo. Procederemo in ogni modo possibile affinché quei cani vengano tutelati”.

Conclude Rosati: “Invitiamo le autorità competenti a investire in una una seria politica di controllo delle nascite e di iscrizione dei cani nell’anagrafe nonché di vigilanza da parte degli enti preposti. Continueremo la nostra battaglia di civiltà, legalità e trasparenza nelle sedi più disparate, anche attraverso pubbliche denunce di informazione in merito a quanto sta accadendo e, se necessario, nelle sedi legali più opportune”.

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