Rio 2016: riflessioni sull’uso degli animali nello sport

RollkurLe Olimpiadi di Rio 2016 sono ormai cominciate da un bel po’ e con loro si è riacceso anche il dibattito sull’uso degli animali nello sport.

E’ di questi giorni la notizia che sta facendo il giro del web sul gesto di un’atleta di dressage, Adeline Cornelissen, che avrebbe rinunciato a gareggiare assieme al suo cavallo Parzival, perché dopo essere stato curato per la puntura di un insetto velenoso, non si era ancora ripreso del tutto e non era tornato in forma.

Tale comportamento da parte dell’atleta ha portato con sé una miriade di commenti di apprezzamento per l’ “amore” ed il “rispetto” dimostrato (“hai già vinto la tua medaglia olimpica!”; “….lei e il suo cavallo hanno vinto la medaglia d’oro della vita…ammiro questa campionessa x la scelta che ha fatto!” ecc…)

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. “Adeline Cornelissen è stata infatti più volte accusata di usare la tecnica del “Rollkur” nell’addestramento del suo cavallo: il Rollkur consiste nel forzare una iperflessione del collo dell’animale attraverso l’uso di redini e imboccature estremamente coercitive. Una posizione innaturale che può causare lesioni cervicali e lesioni tendinee.

Secondo alcuni studi, il Rollkur può anche interferire con la respirazione del cavallo, comprimendo la laringe, e può inibire la deglutizione. Durante il movimento con il collo così arcuato verso il basso, il cavallo – che per natura ha una visione verticale molto limitata – ha anche evidenti problemi a vedere ciò che gli sta davanti.”

Rollkur

Ci sono diverse immagini che ritraggono Parzival sofferente per il modo in cui viene addestrato. Assieme a lui, nel mondo ci sono molti altri cavalli a soffrire per il Rollkur. La FEI, la federazione internazionale, mantiene da anni una posizione ambigua: formalmente vieta il Rollkur ma ammette la tecnica del LDR (low, deep, round) che alla fine dei conti poco si discosta.

Molte, ancora, le persone che non concepiscono quanto l’amore ed il rispetto verso gli animali implichi lasciarli vivere la loro vita senza sofferenze. Montare sulla schiena di un cavallo, costringerlo con la forza ad assumere posizioni innaturali non è sinonimo di amore.

Fonte: promiseland.it