Prevenzione

Come stimolare i bambini a praticare sport

Esaminato l'impatto di meccanismi sociali come la reciprocità e la cooperazione di gruppo sul motivare bambini di 9-11 anni a praticare più sport

Usare le leve sociali per spronare i bambini all’attività fisica.

È quanto emerge da uno studio cui ha partecipato una ricercatrice del Cnr-Istc, pubblicato su Nature Human Behaviour e condotto dal Jrc della Commissione europea. Le femmine sono più stimolate dalle migliori amiche, i maschi da gioco in squadreSecondo l’International Association for the Study of Obesity, in Europa un bambino su tre è obeso o sovrappeso.

Ma qual è il modo migliore per motivare i giovani a fare più attività fisica, che aiuta a dimagrire e a prevenire le malattie associate alla sedentarietà?

Un recente studio di cui è coautrice Eugenia Polizzi, ricercatrice dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), ha esaminato l'impatto di meccanismi sociali come la reciprocità e la cooperazione di gruppo sul motivare bambini di 9-11 anni a praticare più sport. Il lavoro, pubblicato su Nature Human Behaviour, è coordinato dal Joint Research Center della Commissione europea in collaborazione con l’Università di Cambridge.

A 350 bambini di 15 scuole elementari italiane è stato chiesto di indossare quotidianamente per sette settimane un accelerometro che permette di registrare i movimenti del corpo. L’attività fisica rilevata veniva trasformata in punti, che alla fine dello studio potevano essere scambiati con premi, assegnati in base all’attività svolta dal bambino (incentivi individuali), oppure a quella dei loro migliori amici e collettivamente all’interno di squadre (incentivi sociali). In queste ultime due condizioni, più i loro amici si muovevano, più i bambini ricevevano punti.

Curare la Tiroide con Medical Medium

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La verità sulle malattie di Hashimoto e Graves, su insonnia, ipotiroidismo, noduli e virus di Epstein-Barr

La verità sulle epidemie più discusse e meno comprese di oggi

Di generazione in generazione ci sentiamo dire che la causa ultima dell’affaticamento cronico, dell’aumento di peso, dei problemi di memoria, di dolori e nevralgie, dell’insonnia e di molto altro è la tiroide. Eppure, malgrado l’attenzione medica rivolta a tutte queste condizioni, le persone non guariscono.

Dare un nome ai vari disturbi come “sindrome di Hashimoto” o “ipotiroidismo” non guarisce dalla miriade di problemi di salute che le persone sperimentano. Questo perché c’è una verità più grande che però passa inosservata: il problema alla tiroide non è la ragione ultima per spiegare la malattia di una persona; è solo un sintomo di qualcosa di molto più grande. Di qualcosa di invasivo che è responsabile della lunga lista di sintomi attribuiti a disfunzioni della tiroide.

In questo libro Anthony William, Medical Medium, apre a una prospettiva del tutto nuova in relazione all’epidemia di malattie della tiroide. Spiega nel dettaglio quale sia la fonte del problema, analizzando cosa succede in caso di patologie autoimmuni o infiammatorie e poi offre un kit di salvataggio per cambiare vita e guarire la tiroide riportando i lettori alla salute e alla vitalità.

Mangiare al fast food: uno studio rivela i rischi nel contrarre malattie al sistema respiratorio

Mangiare al fast food, oltre ai già accertati rischi di sviluppare diabete e obesità, aumenta il rischio di provocare malattie al sistema respiratorio.

Una ricerca dell’università del Sichuan (Cina), l’accoppiata hamburger, patate fritte, salse e bibite gassate aumenta in misura importante il rischio di provocare malattie al sistema respiratorio

Il fast food toglie il fiato. Letteralmente. Secondo un recente studio condotto dai ricercatori dell’università del Sichuan (Cina), l’accoppiata hamburger, patate fritte, salse e bibite gassate aumenta in misura importante il rischio di provocare danni al sistema respiratorio. Che si sommano ai già accertati rischi di sviluppare diabete e obesità.

La premessa

Secondo gli studiosi, la prevalenza di asma e malattie atopiche come eczema (dermatite atopica), rinite allergica (febbre di polline) e rinocongiuntivite è drasticamente aumentata negli ultimi decenni. I fattori che ne hanno determinato l’aumento rimangono poco chiari. Ma ciò che è cambiato è l’introduzione anche in Asia di cibi prettamente americani: quelli da fast food, carichi di carboidrati raffinati, sodio, zuccheri, colesterolo, additivi come conservanti e coloranti, con alte concentrazioni di grassi saturi.

Mai tre volte a settimana

I ricercatori hanno analizzato 16 studi svolti in precedenza su questo tema arrivando a una conclusione: mangiare tre volte a settimana cibi carichi di grassi nocivi e zuccheri aumenti i casi di asma, respiro sibilante e molte altre malattie allergiche come l’eczema e la rino-congiuntivite. I risultati(1) sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Respirology.

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