Bruno Chastonay: tassi – debiti – sostenibilità

Bruno Chastonay: tassi – debiti – sostenibilitàIn un mondo finanziario che è cresciuto grazie all’ampia iniezione di liquidità da parte delle banche centrali, tramite acquisti di assets vari, abbiamo avuto una esplosione dei DEBITI. Livelli di debiti, sia privati che istituzionali e governativi, ai record massimi, grazie alla politica TASSI ZERO, o meglio, pure negativi.

Con i TASSI NEGATIVI si è spinta al massimo la necessità di trovare un RENDIMENTO per tutta la liquidità latente nei conti corrente, fondi pensione, fondi immobiliari, e fondi di investimento e hedge vari.

Primo obiettivo, quello di dare vigore, stimolo alla CRESCITA globale, è stato raggiunto. Il problema è che ora, dopo lunghi anni di questa politica monetaria, gli effetti di stimolo si sono ridotti enormemente, e abbiamo ora maggiori effetti collaterali, più negativi che positivi.

Grazie al ridotto costo di finanziamento, carte credito, mutui, leasing, il livello di indebitamento privato è progredito ai record massimi, fattore che combinato con l’assenza di aumento dei SALARI (se addirittura non calati), abbiamo un RISCHIO elevato per quanto riguarda la loro sostenibilità. Soprattutto dagli ultimi trimestri, cioè da quando la FED USA ha dato svolta ad un cambiamento di direzione, portando il rialzo dei tassi generalizzato. E con un POTERE di ACQUISTO in calo da molti anni, assorbito dai costi sociali, trasporti, fisco, alimentari, comunicazioni.

Con la direzione al rialzo del COSTO FINANZIAMENTO, e pure di maggiore STRETTA CREDITI, i primi segnali di attenzione ci stanno già arrivando. Abbiamo il settore IMMOBILIARE in varie nazioni, quali Canada, Australia, e in varie grandi città, come Londra, New York, in fase calante marcata. I CONSUMI privati in questo ultimo trimestre, sono risultati in calo, e il settore della distribuzione, con supermercati e affini, negli Usa dapprima, sono in difficoltà, con ampi fallimenti e chiusure (vedi ToysRUs e altri, nel 1.trim record di spazi commerciali vuoti da 6anni con +8.4pc).

Al momento abbiamo la FIDUCIA e l’OTTIMISMO degli investitori e consumatori ancora ai record massimi. Anacronismo? Non proprio, se guardiamo al recente passato. Dal voto TRUMP-USA, voto FF, fattore GRECIA, UKRAINA,

BREXIT, CATALOGNA, ATTENTATI, nei mercati finanziari non è praticamente successo nulla. Tutti quanti erano negativi, quindi posizionati al contrario dagli andamenti di mercato, hanno dovuto ricredersi, e sono passati in una sorta di COMPIACENZA, mettendoli ampiamente investiti in TITOLI nei trimestri recenti, con ampie liquidazioni di BONDS, neutrali su ORO, RIFUGIO, MATERIE PRIME.

Nonostante le prospettive di ulteriori 3 rialzi TASSI USA nel 2018, con livelli di ASTE del Tesoro record, a finanziare il crescente debito, abbiamo il livello attuale di YIELD al minimo 2 mesi. Questo grazie alla necessità di copertura degli scoperti di mercato, fondi, derivati e affini.

Il mondo economico nella sua “gestione”, è completamente cambiato, causa la tecnologia, il virtuale con blockchain e cripto valute (petroyuan, bitcoin e affini), il cambiamento dal diesel all’elettrico, agli acquisti on-line, alla velocità della pubblicazione delle notizie immediata, anche prima che succedano (fake-news).

I margini dei RICAVI si sono ridotti, con ampio aumento dei VOLUMI transati, la RICERCA e gli INVESTIMENTI sono accessibili solo ai GRANDI. Questo ha portato ad un valore dei MEDIA, della pubblicità e marketing, in posizione predominante. Sono necessari numeri di produzione, e di vendita, sempre più elevati, per contenere i costi, realizzare il massimo profitto in tempi sempre più ristretti, onde evitare l’invecchiamento precoce a cui sono soggetti i prodotti.

Ecco che quindi entrano in gioco, la POLITICA, tramite trattati e accordi, NAFTA attuale entro USA-CAD-MEX, dazi, barriere doganali, sanzioni, o semplicemente, messa al bando di un prodotto. Vedi DIESEL, dove la VW ha in deposito in un deserto USA di 350.000 veicoli, e sta investendo miliardi in Asia, per la produzione di veicoli elettrici. O la TESLA, primo del settore elettrico, a rischio fallimento.
Il settore dei MEDIA, è in ampia crisi causa la DIGITALIZZAZIONE. Possono sembrare anacronistici questi fatti, ma sono oramai nella norma usuale di questo NUOVO MONDO ECONOMICO, di nuova distribuzione dei POTERI. O di semplice GUERRA COMMERCIALE per restare profittevoli e crescere.

Quindi una gestione patrimoniale sempre limitata nel breve termine, con sempre maggiore necessità di una accurata scelta, lungimiranza, e capacità di “tenere” le posizioni investite, cercando di avere una idea propria, senza farsi influenzare. Netto aumento delle fusioni, acquisizioni, vendite di partecipazioni, ristrutturazioni. Valori dei mercati attuali sovradimensionati.

Foto di pixabay.com / Autore: Dr. Bruno Chastonay. Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.