Messa a punto una batteria capace di ricaricarsi in un minuto

Batteria agli ioni di litioUn gruppo di scienziati coreani ha inventato una nuova batteria agli ioni di litio in grado di ricaricarsi in circa un minuto, La scoperta, se confermata, potrebbe annullare i lunghi tempi di attesa per la ricarica delle vetture elettriche, spianando di fatto la strada a questa tecnologia.

Un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale coreano di Scienza e Tecnologia di Ulsan (UNIST) affermano di poter già costruire batterie che possono essere ricaricare in meno di un minuto, da 30 a 120 volte più velocemente di una classica batteria Li-Ion.

Ormai è noto che più grande è la batteria (in volume), più tempo ci vorrà per ricaricarla – e questo problema ha sempre ostacolato lo sviluppo del settore dei veicoli elettrici, che hanno bisogno anche di 6 ore per una ricarica completa delle batterie.

Una soluzione potrebbe essere quella di dividere la grande batteria in tanti piccoli gruppi – come già viene fatto oggi, ma evidentemente gli scienziati coreani si sono spinti ancora oltre.

Ciò che i ricercatori coreani hanno fatto è stato quello di immergere il materiale catodico in una soluzione contenente grafite. Dopo che la grafite ha impregnato il catodo, si trasforma in una fitta rete di tracce conduttive che corrono lungo tutto il catodo, agendo come vasi sanguigni e permettendo così di accelerare notevolmente il processo di ricarica, senza che la densità di energia e il ciclo di vita della batteria siano compromesse.

La nuova batteria può essere costruita in modo analogo ad una normale batteria agli ioni di litio, e ciò rende la nuova tecnologia facilmente adattabile alle linee di produzione già esistenti. Gli scienziati inoltre promettono che il nuovo metodo non dovrebbe nemmeno aumentare i costi di produzione – e quindi quelli finali. L’unica cosa che cambierà sarà il tempo di ricarica, tremendamente più basso.

Ora non ci resta che sperare e attendere le conferme di altri ricercatori. Se dovesse davvero mantenere le promesse, questa sarebbe davvero la scoperta del XXI secolo.

Fonte: gaianews.it