Bruno Chastonay: banche centrali, liquidità e tassi

Bruno Chatonay: banche centrali, liquidità e tassi

Dal momento che abbiamo raggiunto un record minimo dei tassi, del rendimento, con il massimo della massa DEBITI a TASSO NEGATIVO, è giunto il momento di fare il punto della situazione banche centrali, liquidità e tassi.

Per quanto riguarda i DATI FONDAMENTALI, crescita, produzione, inflazione, consumi, investimenti, tutto è già stato detto, e largamente conosciuto. Dopo un lungo periodo di disinteresse per i fondamentali, e occhi solo per la finanza, ora si è più accorti sulla QUALITÀ, da un aumentato livello di RISCHI con inferiore RENDIMENTO, maggiore VOLATILITÀ.

Per GEOPOLITICA, le situazioni sono rimaste tutte presenti, anche se assopite, visto che non hanno creato degli effetti violenti nei mercati finanziari. Quindi IRAN, SIRIA, TURCHIA, VENEZUELA e ora ARGENTINA, UCRAINA, e molti altri, sono tutti invariati, con l’aggiunta della GUERRA COMMERCIALE, CINA-USA, e i TWEET di TRUMP contro tutti i concorrenti mondiali, DAZI, SANZIONI, LEGGI, e conseguenti RITORSIONI e nuovi scenari di alleanze, accordi, manovre.

Le POLITICHE MONETARIE sono state tutte per un ampliamento, con ben 32 tagli TASSI da gennaio, e un mercato che ne anticipa altri 58 ulteriori. La maggior parte di queste iniezioni di liquidità, emissioni bonds, sono per finanziare i DEBITI esistenti, giunti a record massimo, e in continua evoluzione, con scarsi effetti per la CRESCITA economica (vedi andamento GERMANIA), che prosegue nel suo rallentamento globale, con anticipazioni di RECESSIONE da una grande maggioranza di analisti, economisti. I TASSI devono restare bassi, senza per forza dover scendere ulteriormente, e la necessità di “creare” INFLAZIONE diventa sempre più marcante, prioritaria, con tutti i mezzi disponibili.

CONSUMI, INVESTIMENTI, PRODUZIONE, COMMERCIO tutti in calo, con pressione sui PREZZI, e quindi sui MARGINI UTILI, con i COSTI da tagliare.

Per i GOVERNI, BANCHE CENTRALI lotta alla DEFLAZIONE, con meno mezzi o armi per agire. Prezzi dei servizi, assicurazioni, pensioni, tasse, al rialzo, con pressione sui SALARI, senza rialzi stipendi, riduzione del POTERE DI ACQUISTO.

Lo spazio per ulteriori tagli TASSI si riduce, e gli effetti positivi per l’economia svaniscono, creando maggiori danni collaterali, rischi (vedi BANCHE). Abbiamo in sostanza più liquidità nei mercati, nei risparmi, di quanto l’economia non richieda. Si produce più merce di quanta i consumatori sono in grado di assorbire. La sostenibilità di mutui, debiti, leasing, diventa sempre più a rischio. E la STAMPA di nuova moneta, o HELICOPTER MONEY, prosegue.

RISULTATO: con i Governi altamente indebitati, costi sociali in rialzo marcato, entrate in netto calo, hanno la necessità di aumentare i prezzi dei servizi, dei costi sociali, di incassi fiscali ricercando nella evasione, motorizzazione, carburanti, ecologia, salute, svago, o altri settori, nuovo denaro fresco. Rialzo delle tariffe mezzi pubblici, erogazione servizi in primis.

SVALUTAZIONI COMPETITIVE possono essere una strada utilizzata in futuro, come già vediamo per Cina, Turchia, e altri, onde aiutare il commercio estero, essere più competitivi. I TASSI NEGATIVI restano necessari, e possibilmente a livelli oltre la concorrenza. A questo seguirà quindi il rischio di una GUERRA VALUTARIA, dopo quella commerciale.

Il COMMERCIO mondiale ha subito un calo annuo del 1.4pc, vedi Germania con ampi dati negativi, e non più locomotiva europea. Settori quali DETTAGLIO, LEASING, INDUSTRIA, MANIFATTURIERI, AUTO, sono sotto una elevata pressione, con un netto aumento dei FALLIMENTI, e nella elevata necessità di INVESTIMENTI. Vedi lo sviluppo dell'AUTO ELETTRICA, del 5G nella TELEFONIA MOBILE, investimenti per ECOLOGIA, e altro.

I posti lavoro sono a rischio, o comunque verso un continuo deterioramento dei SALARI, con un aumento dei COSTI di partecipazione ai costi sociali, assicurazioni, pensioni, e quindi un calo per i CONSUMI, e aumento DEBITI privati.

Gli INVESTIMENTI sono in calo, con necessità per le industrie di ridurre i COSTI di produzione, e tagliare i PREZZI di vendita dalla elevata concorrenza.

IMMOBILIARE con ampi sfitti, costi stabili e calo redditività, calo prezzi nelle grandi città, da sempre maggiore mancanza di sostenibilità individuale. Il fallimento sui MUTUI è in rialzo, i DEBITI record. Calo del potere di acquisto, e della disponibilità, come pure dell’accesso al CREDITO.

I Governi, come pure le aziende, con i TASSI NEGATIVI, stanno aumentando le emissioni, e il prolungamento di quelle esistenti, a 50, 100 anni, o perpetui, e nella gran parte, per finanziare le esposizioni esistenti, e alimentate dai programmi di allentamento monetario delle banche centrali, con QE, acquisti assets, emissioni, prestiti governativi (stampa di moneta, helicopter money). Per gli investitori il risultato è un maggiore RISCHIO e un minore RENDIMENTO.

Quindi come reazione, tenere VALORI che non svalutano, che non possono essere replicati, stampati (obbligazioni ad esempio). Scegliere TITOLI con dividendi, che sono basati sui risultati, sostenuti dalla qualità operativa dell’azienda. IMMOBILI in aree interessanti, con reddito, VALUTE COMMODITY (legate alle materie prime, oro, minerari), VALORI STORICI che hanno dimostrato negli anni la loro qualità, stabilità e redditività.

In questo i peggiori sono i BONDS STATALI, obbligazioni a tasso zero, che vantano una produzione praticamente infinita, e soggette ai cambiamenti difficilmente prevedibili. Difficile anticipare l’immagine e la speculazione dietro alle azioni di quotazione nei mercati, le azioni delle banche centrali, della politica, della fiscalità, delle ritorsioni. Azioni/reazioni sui prezzi nei mercati da investitori sempre più raggruppati in grandi FONDI, manovrati e pilotati dalle Banche Centrali, e Governi, che possono cambiare le regole quando vogliono, e senza preavviso.

E PIÙ MONETA non vuole dire PIÙ CRESCITA, basta guardare agli andamenti dei dati fondamentali degli ultimi mesi / trimestri. Un esempio, la GERMANIA, con tasso negativo a 30anni. E non vuole nemmeno dire CALO TASSI equivale a maggiore QUALITÀ. Basta guardare in EU, con ESP, PORT, ITL, e pure GRECIA, hanno avuto un netto calo dei tassi, grazie alla ECB, e non alle loro esposizioni. Cioè, rischio comune, mezzo gaudio.

Difficile quindi determinare cosa è di QUALITÀ, visto che anche questa diventa speculazione, da comperare per compensare le posizioni a rischio. Ma sicuramente una obbligazione a 30anni a tasso zero, è un prodotto da lasciare ad altri, e oggi comperata per fare capital gain, nella prospettiva e speranza, di ulteriori tagli tassi, che non rispecchia i fondamentali, e gli obbiettivi di rendimento/qualità. I mercati finanziari si muovono all’UNISONO, tutto su, o tutto giù, sulla scia dei tweet di Trump, delle trattative CINA-USA, della BREXIT, dei cambiamenti di GOVERNI.

STOP LOSS sulle posizioni, a limitare i rischi sulle posizioni

HEDGE, compensare rischi-opportunità-rendimento, bilanciare le posizioni

TAKE PROFIT, prendere profitto su movimenti eccessivi, ampi

CLOSE, eliminare le posizioni non performanti, inutili e in balia ai mercati

CASH da aumentare, e ribilanciare gli investimenti

FONDI prestare maggiore attenzione a cosa si compera

Dimostra come il valore del DOLLARO sia realmente difficile da misurare, in quanto riguarda la quantità disponibile, livello inflazione, prezzi produzione, fiscalità, e quindi non un valore di consumo. E con TRUMP che preme per interventi contro un valore troppo elevato, ad indurre la FED ad agire con taglio tassi, e vendita dollari, rischio di ingerenza politica moltiplicata. Anche se non è il DOLLARO ad essere forte, ma gli ALTRI ad essere deboli. ORO resta più stabile storicamente, derivato da manualità umana (miniere ed estrazione), e da una continua accumulazione, non legato a inflazione o prezzi altre materie prime. I mercati continuano ad assorbire la produzione, non come quella potenzialmente definita di rame, grano, petrolio, che vengono consumati, legati alla domanda/crescita economica, meteo, politica, geopolitica.

Autore: Dr. Bruno Chastonay. Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.