Alcolismo

Alcol e droghe: un segnale di allarme dell’anima

Alcol e drogheNel convincere gli esseri umani che non c’è Dio, che non c’è la Provvidenza e la speranza di una vita dopo la morte, i pensatori materialistici li hanno derubati di quella realtà che da senso alla vita umana: la realtà dell’anima e dello spirito.

Proclamano che la religione sia “l’oppio dei popoli” e che l’essere umano può essere perfettamente felice fintanto che ha sufficiente cibo, un tetto sopra la testa e la possibilità di studiare e crescere una famiglia.

Ma è questo quel che vediamo nella realtà?

No. Anche quando il corpo fisico dell’essere umano, il suo cuore e il suo intelletto hanno tutto ciò che può chiedere, egli non è necessariamente felice o soddisfatto; vediamo prova di questo ogni giorno.

E perché non è soddisfatto?

Perché non ha nutrito la sua anima e il suo spirito ed essi sono ancor affamati e assetati.

Ecco perché l’aumento vertiginoso delle droghe, specialmente nei giovani, è un segnale di allarme. È un segno che l’anima sta cercando di far comprendere i suoi bisogni: le anime umane sono soffocate e l’uso delle droghe è un tentativo di trovare uno “sfiato”.

Ci hanno detto che l’umanità doveva respingere l’oppio della religione, ma stiamo forse meglio con la marijuana, l’eroina e la cocaina?

L’anima ha bisogno dello spazio infinito. Quando si sente con le spalle al muro soffoca, ed è allora pronta ad afferrare ogni mezzo per potersi liberare.

In Europa un neonato su cento ha dell'alcol presente nel sangue

In Europa un neonato su cento con disturbi di alcolIn Europa un neonato su cento nasce con disturbi causati dal consumo di alcol di sua madre durante la gravidanza. Lo scorso 9 settembre, in occasione della giornata mondiale per la prevenzione della sindrome alcolica fetale, Dipendenze Svizzera ha reso attenti a questo fenomeno.

Stando alle cifre fornite dal Monitoraggio svizzero delle dipendenze, nel nostro paese il 18,7% circa delle donne tra i 15 e i 45 anni almeno una volta al mese beve alcol in eccesso (almeno quattro bicchieri standard) in un'unica occasione.

In questa fascia d'età, tra le donne che aspettano un bambino, quelle che bevono in eccesso sono tra il 5 e il 6%.

Anche se ad oggi non si conosce con esattezza la quantità di alcol che si può consumare senza compromettere lo sviluppo del bambino, i danni sui neonati possono essere considerevoli: per la Svizzera non esistono cifre attendibili, ma si stima che in Europa la percentuale di bimbi che vengono al mondo con la sindrome alcolica fetale (FAS) oscilli tra lo 0,5 e il 2 per mille.

Globalmente 1 neonato su 100 è invece affetto dai disturbi dello spettro fetale alcolico (FASD).

Come riconoscere e curare la ritenzione idrica

Ritenzione idricaLa ritenzione idrica è un fenomeno molto diffuso tra le donne, ed indica la tendenza a trattenere i liquidi nell’organismo. Non si tratta semplicemente di un inestetismo della pelle, alla lunga, infatti, questo disturbo può causare anche gravi patologie come l’insufficienza renale. Si stima che in Italia colpisca il 30% delle donne.

I fattori scatenanti della ritenzione idrica possono essere diversi, come infiammazioni, disfunzioni cardiache o renali, tuttavia, nella maggior parte dei casi il principale responsabile è lo stile di vita poco corretto. Il ristagno dei liquidi, generalmente è superiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei).

Ritenzione idrica sintomi

Il sintomo principale della ritenzione idrica è l’edema, si tratta di un rigonfiamento anomalo causato dal ristagno dei liquidi, che a sua volta è legato alla cattiva circolazione sanguigna. Inoltre, insieme a questi liquidi, ristagnano anche numerose tossine che alterano il metabolismo cellulare.

Erroneamente molte donne credono che il proprio sovrappeso sia una diretta conseguenza della ritenzione idrica, piuttosto è vero il contrario, e cioè che è il sovrappeso a rallentare la diuresi e a favorire la ritenzione idrica. Per verificare l’effettiva presenza del disturbo, basta premere con forza il pollice sulla coscia per qualche secondo. Se dopo aver tolto il dito rimane ben visibile l’impronta, probabilmente soffriamo di ritenzione idrica.