Crisi economica

Coldiretti: mensa dei poveri per 2,7 mln di italiani

Coldiretti: mensa dei poveri per 2,7 mln di italianiLa punta dell’iceberg della situazione di disagio in cui si trovano molte famiglie sono i 2,7 milioni di persone che in Italia nel 2017 sono state addirittura costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare.

È quanto emerge dal rapporto Coldiretti “La povertà alimentare e lo spreco in Italia” presentato alla giornata conclusiva del Villaggio della Coldiretti ai Giardini Reali di Torino con un impegno anche nella solidarietà e un focus sugli sprechi alimentari ed i consigli e le ricette dal vivo degli agrichef per valorizzare gli avanzi con la cucina del giorno dopo. Ad avere problemi per mangiare sono dunque – sottolinea la Coldiretti – oltre la metà dei 5 milioni di residenti che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta.

Nel 2017 circa 2,7 milioni di persone hanno beneficiato degli aiuti alimentari – precisa la Coldiretti – attraverso l’accesso alle mense dei poveri o molto più frequentemente con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. Infatti sono appena 114mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,55 milioni che invece hanno accettato l’aiuto dei pacchi di cibo sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

Banche Italiane: aumento spese per il conto on line. Il bancario potrà fare la spia

Soldi sospettiBrutte notizie per i risparmiatori: negli ultimi cinque mesi i costi dei conti correnti sono aumentati in media del 4% secondo quanto reso noto dal Corriere della Sera prendendo a riferimento i prodotti di 10 banche, Bnl, Credem, Cariparma, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi, Mps, Banco Bpm, Carige più Poste.

Sei i profili di utilizzo dei conti considerati: i pensionati con media operatività, i giovani, le famiglie con alta operatività, le famiglie con media operatività, le famiglie con bassa operatività, e i pensionati con bassa operatività. Dal confronto con il 2013 i costi per le famiglie con operatività media sono aumentati del 22% da 115 a 140 euro.

“Tra il 22 marzo e l’11 agosto 2017, l’aumento è stato fino a +6% per il profilo dei «Pensionati con media operatività (…) Gli aumenti sono stati inoltre del 5% per i «Giovani» (89 euro), del +4% per le «Famiglie con alta operatività» e «con media operatività» (rispettivamente, 142 e 140 euro), e del 3% ciascuno a carico delle «Famiglie con bassa operatività» (92 euro) e i «pensionati con bassa operatività » (85 euro)”.

Tito Boeri: "senza gli immigrati l'inps crollerebbe"

Tito BoeriIl Presidente dell’INPS, Tito Boeri, ad inizio luglio ha esternato con veemenza che senza i contributi degli immigrati il nostro ente di previdenza sociale crollerebbe finanziariamente e sopratutto sarebbe incapace di garantire il nostro sistema di protezione sociale.

Stando alla reportistica dell’Ufficio Studi proprio interno all’INPS in vent’anni si sono potuti generare 70 miliardi di contributi provenienti proprio dagli apporti degli immigrati. Sempre stando alle sue esternazioni se non ci fossero gli immigrati sarebbe necessaria una manovra di finanza straordinaria di qualche miliardo ogni anno per preservare la sostenibilità finanziaria delle pensioni italiane.

Boeri inoltre ha ritenuto opportuno ricordare che una classe dirigente credibile ad un certo punto deve dire la verità degli italiani in merito all’immigrazione ossia che rappresenta un investimento nel medio lungo termine in assenza di un surplus demografico. Che tradotto significa: visto che l’Italia al pari di molti altri paesi occidentali è soggetta ad un trend demografico discendente, deve avviare ed implementare delle politiche di immigrazione volte a compensare questa deficienza strutturale in ambito demografico. Detta così sembrerebbe un assunto dai concetti assoluti ed universali.

Infatti altre nazioni occidentali si muovono da anni in tal senso, pensiamo ad esempio agli USA, al Canada, ed all’Australia.

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