Il legame tra l'aria condizionata e il riscaldamento globale

Il legame tra l'aria condizionata e il riscaldamento globaleGli impianti di aria condizionata generano un circolo vizioso che contribuisce in modo discreto ma crescente al riscaldamento globale.

In Cina, India e Indonesia il mercato ha introdotto questi prodotti in maniera che siano facilmente acquistabili da tutta la popolazione per cui, nei prossimi decenni, miliardi di nuovi condizionatori d'aria verranno installati in queste due grandi nazioni. La tendenza interesserà tutto il mondo.

Queste apparecchiature consumano molta elettricità, un'energia prodotta principalmente in centrali a carbone o gas con una conseguente emissioni di gas serra, responsabili dell'innalzamento delle temperature.

Secondo un rapporto pubblicato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE),(1) a meno che non ci sia un cambiamento radicale nella tendenza, si prevede che le emissioni di anidride carbonica, relative ai condizionatori d'aria, saranno quasi il doppio tra il 2016 e il 2050.

Si stima che la quantità aggiuntiva di anidride carbonica che verrà rilasciata nell'atmosfera sarà di circa 1.000 milioni di tonnellate all'anno, il che equivale ad aggiungere un'Africa attuale al pianeta.

“Crisi fredda”

I condizionatori hanno un altro effetto molto più diretto e percepito da chiunque: riscaldano le città, perché ogni dispositivo sprigiona in strada il calore che ha pompato per rinfrescare l'interno di una casa o di un ufficio.

Uno studio del 2014 ha misurato nei centri cittadini un incremento fino ad grado centigrado della temperatura notturna.

Il circolo vizioso si conclude con il continuo aumento del tenore di vita nel mondo, a cominciare da Cina, India e Indonesia, tre paesi emergenti che contribuiranno alla metà dell'aumento globale del consumo di elettricità dovuto agli impianti di aria condizionata. Anche in altri paesi la tendenza è un aumento: in Brasile, Tailandia e Indonesia, quando il reddito di una famiglia migliora, l'impianto di aria condiziona è spesso uno dei primi acquisti.

La rapida urbanizzazione, soprattutto in India, sta accelerando ulteriormente il fenomeno: i macchinari urbani, non solo i condizionatori d'aria, generano calore, un calore che a sua volta viene assorbito dal calcestruzzo.

Attualmente ci sono circa 1.600 milioni di condizionatori installati in tutto il mondo, di cui circa la metà si trovano negli Stati Uniti e in Cina.

Ogni anno vengono venduti circa 135 milioni di nuovi dispositivi, tre volte di più rispetto al 1990, secondo il rapporto dell'AIE. Solo in Cina, il più grande mercato al mondo, sono stati venduti 53 milioni nel 2016.

In India, solo il 4% delle abitazioni è dotato di aria condizionata, ma secondo gli indicatori economici la domanda esploderà nei prossimi decenni. “Il mondo sta per subire una crisi di freddo”, avverte Fatih Birol, direttore esecutivo dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), per il quale il problema dei condizionatori e del riscaldamento è “lo spinoso punto” dell'attuale dibattito sull'energia.

Tra le soluzioni dettagliate nel rapporto vi sono lo sviluppo dell'energia solare e il miglioramrnto delle isolazioni degli edifici. Ma la priorità, secondo l'AIE, è di rafforzare le regole sul consumo elettrico degli elettrodomestici. Esistono tecnologie efficienti dal punto di vista energetico, ma i consumatori optano ancora in larga misura per gli elettrodomestici più economici e che consumano più energia, soprattutto negli Stati Uniti.

Riferimenti:

(1) International Energy Agency

Global Energy & CO2 Status Report 2018 (PDF)

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