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- Posted By: Redazione
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Le misure attualmente in vigore per installare pannelli fotovoltaici sulla propria abitazione sono legate al Superbonus e all'Ecobonus, i quali però prevedono che ci sia un lavoro complessivo di efficientamento energetico della propria abitazione, con una ristrutturazione ad hoc.
La recente crisi energetica e il caro bollette hanno tuttavia spinto il Governo a varare misure alternative: il reddito energetico si propone di finanziare, a fondo perduto, chi desidera installare un impianto fotovoltaico e ha un ISEE basso.
Come funziona il reddito energetico e chi può accedere al bonus
Stipulare un contratto energia elettrica con fotovoltaico è decisamente conveniente, perché i costi che si pagano sono esclusivamente relativi a quando l'impianto è in azione. Non solo, con il piano di accumulo è persino possibile rivendere l'energia in eccesso e questo può portare realmente ad azzerare la bolletta o quasi. Parliamo comunque di un impianto costoso che non tutti si possono permettere: come fare per realizzarlo?
Il decreto Energia n. 17/2022 ha stabilito che si possano finanziare i lavori per avere finalmente questa opportunità, presentando il proprio ISEE che dovrà essere inferiore ai 20.000 euro. La misura è destinata ai privati che siano proprietari di un immobile unifamiliare oppure di un appartamento in condominio, indifferentemente. La cifra erogabile va dai 6.000 agli 8.000 euro, con un surplus di 500 euro se si desidera installare un impianto con accumulo. Un altro requisito riguarda la residenza che dovrà essere nell'immobile in cui si effettuano i lavori.
Quali sono le regioni che hanno già attivato il bonus fotovoltaico
Non tutte le Regioni hanno attivato il reddito energetico per erogare questi bonus e sarà quindi necessario informarsi se la propria abbia già aderito. Ci sono poi delle differenziazioni e scelte diverse da una all'altra, come, per esempio, il Friuli Venezia Giulia che non ha aderito a questa formula, ma ha stanziato 100 milioni di euro per tutti, indipendentemente dall'ISEE, che verranno erogati dal prossimo anno e avranno un effetto retroattivo sui lavori effettuati negli ultimi mesi del 2022, affinché si possano anche sommare le detrazioni già previste.
L'obiettivo è quello di azzerare i costi per gli impianti e avere un impatto significativo sulle bollette di prime e seconde case, senza distinzione. La Sardegna invece ha stabilito che sarà la regione stessa a realizzare gli impianti fotovoltaici, sulla base di un accordo col Gse che stipulerà contratti di scambio sul posto: i crediti maturati oltre l'autoconsumo andranno al Gse, per poter continuare a finanziare gli interventi, a rotazione.
Soluzioni diverse per lo stesso obiettivo: la decarbonizzazione e il risparmio energetico
Le fonti energetiche inquinanti non solo hanno dimostrato di essere deleterie per l'ambiente, ma anche difficili da reperire: la guerra russo-ucraina ci ha dimostrato quanto il nostro Paese fosse fragile sull'approvvigionamento del gas e come fossimo diventati totalmente dipendenti da un unico fornitore, con tutte le conseguenze che abbiamo visto.
La scelta di installare un impianto fotovoltaico in questo momento è quindi una delle migliori opzioni possibili, anche in vista dei traguardi previsti per la transizione energetica: il primo è molto vicino, nel 2030, anno in cui il nostro Paese dovrà ridurre le emissioni del 43%, se vogliamo limitare il riscaldamento climatico.
Il vantaggio si traduce poi in una spesa molto ridotta che consentirà a tutti di poter affrontare il caro-energia e finalmente di diventare sempre più autosufficienti, come già accade per le comunità energetiche, un esempio virtuoso che anticipano quello che sarà il futuro della produzione globale: una rete di collaborazione e scambio di energia.