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L'esercito USA impiega le frequenze 5G per scopi militari

L'esercito USA impiega le frequenze 5G per scopi militari

Che cosa hanno in comune la rete 5G e un'arma non letale sviluppata dai militari? Il Dipartimento della Difesa ha sviluppato un dispositivo di controllo della folla non letale chiamato Active Denial System (ADS). (1)

Questo articolo è stato pubblicato da Health Freedom Idaho nel mese di dicembre 2018 ma è estremamente attuale. In Europa il dibattito sulla tecnologia 5G è molto intenso. Coloro che hanno asserito che questa tecnologia può essere utilizzata a scopi militari sono stati derisi, ma questo articolo prova in maniera inequivocabile che la tecnologia 5G è impiegata nell'ambito militare.

L'ADS funziona sparando un raggio ad alta potenza di onde a 95 GHz su un obiettivo, ovvero a lunghezze d'onda millimetriche. Chiunque viene catturato dentro il raggio sentirà un forte bruciore alla pelle. La sensazione di bruciore si interrompe quando l'obiettivo lascia il raggio. Quest'arma opera su onde a 95 GHz e il 5G funzionerà sulle stesse frequenze.

Le reti cellulari e Wi-Fi di oggi si basano sulle microonde, un tipo di radiazione elettromagnetica che utilizza frequenze fino a 6 gigahertz (GHz) per trasmettere in modalità wireless voce o dati. Tuttavia, le applicazioni 5G (2) richiederanno lo sblocco di nuove frequenze più alte da 6 GHz a 100 GHz e oltre, utilizzando onde submillimetriche e millimetriche, per consentire la trasmissione a velocità ultra elevate di dati nella stessa quantità di tempo rispetto alle precedenti tecnologie a microonde.

L'arma statunitense che si basa sulla capacità di questa tecnologia elettromagnetica di indurre spiacevoli sensazioni di bruciore sulla pelle come una forma di controllo della folla è stata lanciata nel mese di dicembre del 2018.

Le onde millimetriche sono utilizzate dall'esercito degli Stati Uniti nelle pistole a dispersione di massa chiamate Active Denial Systems.

Spesi 1800 miliardi per le armi nel 2018

Nel 2018, le spese per le armi nel mondo sono cresciute del 2,6% rispetto all’anno precedente. Raggiunto il 2,1% del Pil mondiale: 239 dollari per persona

Rispetto alla fine della guerra fredda (1998), le spese sono aumentate del 76%. Da sola, la Cina copre il 14% delle spese militari mondiali.

Cresciute anche le cifre di Arabia saudita, India, Francia, Pakistan, Turchia. Le tensioni fra le nazioni dell’Asia, come pure fra Cina e Stati Uniti sono le spinte maggiori per la continua crescita delle spese militari nella regione.

Nel 2018, le spese militari nel mondo sono cresciute del 2,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la quota di 1800 miliardi di dollari. La crescita è del 76% rispetto alla situazione dopo la guerra fredda (1998). Cina e Stati Uniti da soli coprono il 50% della cifra. Sono alcuni dei dati offerti oggi dal Sipri (Stockholm International Peace Research Institute sul loro sito, (1) dove si fa notare che i cinque Paesi con la maggiore spesa militare sono Stati Uniti, Cina, Arabia saudita, India e Francia. Da soli, questi Paesi coprono il 60% delle spese militari globali.

L’istituto precisa che le “spese militari” comprendono “le spese dei governi per le forze armate e per le attività, compresi salari e benefits; spese di operazioni, armi ed equipaggiamento, costruzioni militari, ricerca e sviluppo, amministrazione centrale, comando e supporto”.

Fra i dati più interessanti, il Sipri fa notare che la spesa militare globale nel 2018 ha raggiunto il 2,1% del Pil mondiale, ossia 239 dollari per persona.

Per la prima volta dal 2010, le spese militari Usa sono cresciute del 4,6%, raggiungendo la quota di 649 miliardi di dollari. La Cina, al secondo posto, ha visto un incremento del 5%, raggiungendo i 250 miliardi. Negli ultimi 24 anni, Pechino ha di continuo aumentato le spese militari: rispetto al 1994 esse sono ora 10 volte di più. Da sola, la Cina copre il 14% delle spese militari mondiali.

La Cina crea un fucile laser capace di produrre ustioni che potrebbero portare alla morte

La Cina crea un fucile laser capace di produrre ustioni che potrebbero portare alla morteLe armi laser che colpiscono le persone non sono più una questione di fantascienza in Cina, dove una società afferma di aver sviluppato un fucile d'assalto laser che può sparare a un bersaglio da quasi un chilometro di distanza e produrre ustioni che potrebbero portare alla morte.

Il quotidiano indipendente di Hong Kong 'South China Morning Post' ha pubblicato la notizia(1) che un'azienda cinese ha sviluppato lo ZKZM-500,(2) un'arma che, nonostante sia descritta come “non letale”, produce un fascio invisibile di energia capace di passare attraverso gli oggetti e causare la “Carbonizzazione istantanea” della pelle e dei tessuti umani.

Secondo uno scienziato, vicino al progetto dell'Istituto di ottica e meccanica di precisione dell'Accademia delle scienze cinese, a Xian (provincia dello Shaanxi),(3) il nuovo dispositivo è in grado di bruciare i vestiti in una frazione di secondo, per cui se il panno è infiammabile l'intera persona brucerà. Inoltre, siccome il laser è impostato su una particolare frequenza invisibile e non produce assolutamente alcun suono, nessuno saprà da dove viene l'attacco e sembrerà un incidente.

Il calibro dell'arma e di 15 mm, pesa tre chili, quasi lo stesso di un tradizionale fucile d'assalto AK-47, ha una portata di 800 metri e potrebbe essere montato su veicoli, navi e aerei. Ora questo fucile verrà prodotto in quantità industriali ed è probabile che le prime unità saranno consegnate alle squadre antiterrorismo della Polizia cinese.

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