Cervello

L’alluminio è strettamente correlato al morbo di Alzheimer

AlluminioQuella che segue è la traduzione dello studio pubblicato nel National Center for Biotechnology Information che promuove la scienza e la salute fornendo accesso a informazioni biomediche e genomiche.

Alluminio e morbo di Alzheimer: dopo un secolo di polemiche, c’è un legame plausibile?

Dr. Tomljenovic L., Neural Dynamics Research Group, Department of Ophthalmology and Visual Sciences, University of British Columbia, Vancouver, BC, Canada. lucijat77@gmail.com

Il cervello è un organo altamente compartimentalizzato eccezionalmente suscettibile di accumulo di errori metabolici. Il morbo di Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più diffusa degli anziani ed è caratterizzata da specificità regionale delle aberrazioni neurali associate con le funzioni cognitive superiori.

L’alluminio è il più abbondante metallo neurotossico sulla terra, ampiamente biodisponibile per gli esseri umani e più volte dimostrato di accumularsi nei punti focali neuronali soggetti al morbo di Alzheimer.

Nonostante questo, il ruolo dell’alluminio nel morbo di Alzheimer è stato fortemente disputato sulla base delle seguenti rivendicazioni:

Anche il particolato più sottile è correlato all'aterosclerosi

InquinamentoNon è solo colpa del fumo, dell'obesità, del colesterolo e della pressione alta, anche l'inquinamento gioca un ruolo importante nello sviluppo dell'aterosclerosi.

È quanto suggerisce uno studio pubblicato su Plos Medicine, che ha osservato come l'esposizione a lungo termine a polveri sottili possa accelerare il processo di ispessimento e indurimento delle arterie, accentuando l'aterosclerosi e quindi, potenzialmente, rischi correlati quali infarto e ictus.

Il team, guidato da Sara Adar della University of Michigan School of Public Health e Joel Kaufman della University of Washington, ha analizzato l'effetto dell'inquinamento sulla carotide comune, che fornisce sangue al collo, alla testa e al cervello, utilizzando questa arteria come reporter della situazione degli altri vasi nel corpo.

Polveri sottiliPer farlo gli scienziati hanno analizzato l'ispessimento della parete della carotide in un gruppo di oltre cinquemila persone (di età compresa tra i 45 e gli 84 anni) provenienti da sei aree metropolitane degli Stati Uniti nel corso di cinque anni.

Creata interfaccia telepatica che manipola gli esseri viventi

Yoo Seung-SchikGli scienziati sono riusciti a creare un sistema che permette ad una persona di influenzare i suoi pensieri in un topo, più precisamente, muovere la coda. Questo è il primo caso documentato di telepatia destinato alla manipolazione.

Il ricercatore Yoo Seung-Schik che lavora presso la Harvard Medical School di Boston, con il suo team, dopo aver anestetizzato un ratto, lo hanno collegato ad un dispositivo che può incanalare direttamente ultrasuoni focalizzati (e non invasivi) verso la parte del cervello responsabile del movimento.

Un volontario umano è stato dotato di un casco che ha permesso tramite l’elettroencefalografia, di raccogliere e visionare i dati durante la trasmissione dei segnali. L’Interfaccia che è stata utilizzata è una sorta di cervello-computer, che traduce la funzione cerebrale negli ordini del computer. quindi utilizzando un computer collegato ad un essere umano e e uno al ratto, è stato stabilito un collegamento tra le due menti.

Appena ricevuto il segnale tra cervello-cervello interfaccia, gli scienziati hanno monitorato le onde EEG umane, proprio quando il volontario era mentalmente concentrato e cercando di far muovere la coda al ratto. Infatti durante questa fase si è potuto constatare che il ratto “agitava la coda” ed il ritmo delle onde era cambiato.

Il tutto è accaduto nel momento in cui il programma è stato attivato con il controllo del dispositivo ad ultrasuoni che serve appunto per la stimolazione cerebrale transcranica.

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