Fumo

Come prevenire le colichette dei neonati

NeonatoAlcune ricerche hanno dimostrato che fumare nel corso della gravidanza e continuare a fumare durante il periodo di allattamento provoca al neonato le colichette.

Le statistiche infatti confermano che la frequenza di insorgenza delle colichette è più elevata nei neonati con mamme fumatrici e possono manifestarsi sia nei neonati allattati tradizionalmente che in quelli alimentati con latte artificiale.

Gli studiosi hanno accertato come l'alimentazione della madre occupi un ruolo peculiare nell’insorgenza delle colichette. In generale, un'alimentazione equilibrata risulterà determinante per risolvere il problema delle colichette del piccolo.

La madre - spiegano i ricercatori - non avrà bisogno di variare eccessivamente la sua alimentazione, ma piuttosto di attenersi a semplici regole nutrizionali.

Un esempio di alimentazione equilibrata potrebbe includere: riso, pasta, orzo, farro, carne, pane - due assunzioni settimanali; pesce - 3 assunzioni settimanali; frutta e verdura - 5 volete al giorno; legumi - 2/3 assunzioni settimanali.

Le mamme devono anche sapere che ad alcuni neonati il latte può causare allergia e intolleranza.

Il fumo della sigaretta elettronica è letale per le cellule della bocca

Sigaretta elettronicaI risultati dell'esperimento sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Cellular Physiology e parlano chiaro: il fumo della sigaretta elettronica uccide le cellule della bocca.

In particolare ad essere colpito è il tessuto epiteliale delle gengive, la nostra prima difesa contro le infezioni batteriche nella bocca.

I ricercatori hanno condotto un esperimento in laboratorio mettendo in un contenitore di vetro delle cellule epiteliali e un liquido simile alla saliva.

All'interno della piccola scatola di vetro sono stati esalati dei vapori di sigaretta elettronica due volte al giorno per 15 minuti totali con inalazioni di 5 secondi, per simulare l'abitudine a fumare.

Dopo un giorno di esposizione al vapore di sigaretta elettronica moriva il 18% delle cellule.

Nel secondo giorno moriva il 40% e dopo il terzo ne moriva il 53%.

I risultati sono da considerarsi relativi e parziali, ma indicano comunque un potenziale rischio per le mucose della bocca a causa della sigaretta elettronica.

Tra i giovani aumenta il consumo di nuove sostanze stupefacenti

Sostanze stupefacentiLa nuova fotografia degli adolescenti europei, pubblicati i dati dello studio ‘ESPAD’: diminuisce il consumo di alcolici e tabacco, stabili ma a livelli elevati l’assunzione di droghe illecite, le nuove droghe (Nps) sembrano oramai più diffuse di altre come amfetamine, ecstasy, cocaina, Lsd e dipendenze comportamentali

Sollevano forti preoccupazioni la diffusione - tra gli studenti europei di 15-16 anni - delle nuove sostanze psicoattive (Nps) e delle dipendenze comportamentali e il consumo di sostanze illecite che, seppure stabile, mostra percentuali molto elevate a causa degli aumenti registrati tra il 1995 e il 2003. In diminuzione, invece, il consumo di alcol e di tabacco. Questi sono solo alcuni dei risultati pubblicati nell’ultimo rapporto del progetto Espad (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), che ha coinvolto 35 Paesi europei e un totale di 96.043 studenti, che nel 2015 hanno partecipato all’indagine rispondendo nelle proprie classi a un questionario anonimo. La sesta rilevazione di dati Espad, condotta come sempre in Italia dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), è stata presentata oggi presso l'Agenzia europea per il monitoraggio del fenomeno droga (Emcdda) nel corso di un incontro sui consumi di sostanze psicoattive nella popolazione generale e pubblicata in collaborazione proprio con l’ Emcdda.

“Lo studio si ripete ogni quattro anni ed è ormai in grado di fornire le tendenze nelle ultime due decadi dei comportamenti a rischio degli adolescenti: assunzioni di sostanze tra cui tabacco, alcol, droghe illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove droghe, utilizzo problematico di internet, gaming online e gioco d'azzardo”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Ifc-Cnr e principal investigator italiano del progetto.

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