Tecnologia

I droni spia di Google Street View

Drone GoogleNel 2009, l’amministratore delegato di Google e ora presidente esecutivo Erich Schmidt - già sotto tiro per la strategia adottata dalla sua compagnia, ovvero raccogliere, immagazzinare e estrarre ogni briciolo di dato personale – ha affermato alla rete televisiva CNBC: “Se fate qualcosa che volete tenere nascosto, forse, innanzitutto, non dovreste farlo”.

Non fa una piega. Perché mai preoccuparsi della sorveglianza se non abbiamo fatto niente di male?

Questo, senza fronzoli, è ciò che Erich Schmidt pensa della privacy. Non ce n’è. Non ne abbiamo bisogno. Non la vogliamo. Non è una cosa buona per noi. Ti fa solo apparire colpevole. Questa è la filosofia su cui si basa uno stato di polizia.

Google non si pente di leggere le e-mail degli utenti di Gmail, di dare un’occhiata ai loro dettagli personali nei social network, di tracciare le persone attraverso le loro ricerche, i loro acquisti e i loro modelli di lettura. Trae conclusioni e combina il tutto con altri dati creando un meraviglioso insieme. C’è poco che Google non sappia delle persone che utilizzano dispositivi portatili basati su Android.

Google non è l’unico “collettore di dati” là fuori (“data-hog” nell'originale, che suona come "maiale che si ingozza di qualsiasi dato", NdT), e forse non è quello che possiede la maggior parte di dati privati – questo è probabilmente Facebook – ma dispone di alcuni strumenti unici non legati ad internet. Ad esempio, le sue macchine Street View, che registrano a vista tutto ciò che succede in ogni quartiere nel mondo, raccogliendo inoltre dati wireless dalle reti di case ed aziende.

Creata interfaccia telepatica che manipola gli esseri viventi

Yoo Seung-SchikGli scienziati sono riusciti a creare un sistema che permette ad una persona di influenzare i suoi pensieri in un topo, più precisamente, muovere la coda. Questo è il primo caso documentato di telepatia destinato alla manipolazione.

Il ricercatore Yoo Seung-Schik che lavora presso la Harvard Medical School di Boston, con il suo team, dopo aver anestetizzato un ratto, lo hanno collegato ad un dispositivo che può incanalare direttamente ultrasuoni focalizzati (e non invasivi) verso la parte del cervello responsabile del movimento.

Un volontario umano è stato dotato di un casco che ha permesso tramite l’elettroencefalografia, di raccogliere e visionare i dati durante la trasmissione dei segnali. L’Interfaccia che è stata utilizzata è una sorta di cervello-computer, che traduce la funzione cerebrale negli ordini del computer. quindi utilizzando un computer collegato ad un essere umano e e uno al ratto, è stato stabilito un collegamento tra le due menti.

Appena ricevuto il segnale tra cervello-cervello interfaccia, gli scienziati hanno monitorato le onde EEG umane, proprio quando il volontario era mentalmente concentrato e cercando di far muovere la coda al ratto. Infatti durante questa fase si è potuto constatare che il ratto “agitava la coda” ed il ritmo delle onde era cambiato.

Il tutto è accaduto nel momento in cui il programma è stato attivato con il controllo del dispositivo ad ultrasuoni che serve appunto per la stimolazione cerebrale transcranica.

Dolore cronico: un chip che impedisce di sentire il dolore

Dolore cronicoMal di schiena, mal di testa, dolori lombari, dorsali, cervicali e alle articolazioni: quando la causa non è certa o non è curabile, la neurostimolazione e altre metodiche correlate possono essere la soluzione

Ne soffre una persona su 5, una su 11 quotidianamente. È il dolore cronico, un problema molto diffuso, anche se sottovalutato: solo il 2% di chi ne è afflitto si rivolge al medico per risolverlo. Pochi sanno infatti che esistono tecniche molto avanzate per migliorare la situazione e veri e propri centri specializzati che hanno come obiettivo la terapia e la cura del dolore.

"Si definisce dolore cronico benigno un dolore che dura da almeno sei mesi le cui cause spesso non sono ben note o, anche se lo sono, non sono curabili: non è pertanto più un sintomo, ma diventa una vera malattia - afferma Giovanni Frigerio, medico anestesista specialista del settore -. Colpisce persone di tutte le età, anche giovani, che devono convivere con questo problema per tutta la vita, anche se spesso il dolore è tale da essere invalidante e da interferire con le normali attività. Si stima che in Europa ogni anno si perdano 500 milioni di giorni lavorativi per questo motivo, con una perdita di ricchezza pari a circa 34 miliardi di euro".

La terapia convenzionale consiste di solito nella somministrazione di antidolorifici o oppiacei: il problema è che, sul lungo periodo, l'effetto tossico può superare quello terapeutico.

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