Obesità

Se vuoi perdere qualche chilo di troppo prova la dieta della mela

La dieta della melaSgonfiarsi e perdere, velocemente, qualche chilo di troppo, con la dieta della mela

La dieta della mela dura soltanto tre giorni ed aiuta a perdere un chilo alimentandosi esclusivamente di mele. Trattandosi di un regime ipocalorico non completo, la dieta della mela non deve essere seguita per più tempo e non è adatto a chi è affetto da particolari malattie o intolleranze.

La dieta della mela a sgonfiarsi e a perdere, velocemente, qualche chilo di troppo, consumando mele sia cotte che crude; durante i tre giorni sono ammessi anche i succhi di mela, a patto che non contengano zuccheri o altri ingredienti. Questa dieta prevede che si possano alternare le varietà, scegliendo colori e consistenze differenti; complessivamente bisognerebbe consumare circa otto frutti arrivando a quasi tre chili al giorno. Una mela, in media, apporta circa 50 calorie ogni 100 grammi ma è un alimento molto saziante perché ricco di fibre.

Questo frutto, oltre ad aiutare l’intestino e a regolarizzare l’evacuazione ostacolano l’assorbimento di grassi e zuccheri. Le mele sono ricche di vitamine, cellulosa e pectina che contribuisce anche a tenere sotto controllo il colesterolo e permettono di dimagrire senza sentire i morsi della fame infatti, grazie all’alta percentuale di fibra e di acqua migliorano il senso di sazietà riducendo gli attacchi di fame.

Sei obeso? Nessun problema, sta per arrivare un microchip che ti farà dimagrire

microchipUn microchip “hi tech” impiantato sotto la pelle in grado di sopprimere il vorace appetito e ridurre di conseguenza anche l’obesità.

È la nuova frontiera contro i chili di troppo messa a punto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra grazie ai fondi dell’European Research Council.

I primi passi del congegno saranno sperimentati per ora su cavie, ma secondo gli scienziati, l’impianto elettronico «potrebbe fornire una alternativa più efficace alla perdita di peso per via bariatrica, ovvero con l’intervento chirurgico che riduce il grasso superfluo».

Gli scienziati sono fiduciosi «i “trial” sull’uomo – precisano – potrebbero iniziare entro tre anni».

Il microchip è collegato al nrvo vago che regola importanti funzioni, ad esempio: la regolazione dell’umore, del sonno e, appunto, dell’appetito.

Ecco le abitudini alimentari che favoriscono l'obesità infantile

Cibo spazzaturaDal 2008 ad oggi sono diminuiti i bimbi tra gli 8 ed i 9 anni in sovrappeso, ma l'Italia è ancora ai primi posti d'Europa per obesità infantile.

Sono frequentissime le abitudini alimenatri scorrette ed i comportamenti sedentari anche se sono in leggero aumento i bambini che fanno attività fisica.

È in sintesi la fotografia scattada nel 2012 dal sistema di sorveglianza “Okkio alla Salute" promosso dal Ministero della Salute.

La rilevazione, che avviene ogni 2 anni, ha coinvolto 46.000 bambini appartenenti a 2623 classi terze della scuola primaria.

I bambini in sovrappeso tra gli 8 e 9 anni sono il 22,1% nel 2012 contro il 23,2% del 2008/2009. I bambini obesi sono invece il 10,2% contro il 12%.

Pertanto un bambino su 3 in Italia ha problemi di peso e di non corretta alimentazione.

I dati fanno emergere una situazione ancor più allarmante nelle regioni del Centro Sud quali: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata.

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