Società

Il Vaticano muove un patrimonio che sfiora i 6 miliardi

Papa RatzingerLa Chiesa possiede il 20-22% di tutto il patrimonio immobiliare italiano: un quarto di Roma è del Vaticano

Negli ultimi due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni. Il patrimonio gestito dallo Ior sfiora i 6 miliardi. In Italia si stimano 200mila posti letto gestiti da religiosi

Come rivela un’inchiesta di Dagospia (1) negli ultimi due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni di euro. L'ultimo a essere venduto è stato un immenso complesso monastico sulla Camilluccia, alle spalle di Monte Mario. Nella stessa arteria a nord ovest della Capitale, zona Trionfale, l'immobiliarista casertano Giuseppe Statuto ha acquistato un ex convento del XVIII secolo di importante valenza storica, con una superficie di quasi 5 mila metri quadri, ed inserito in un'area naturale tre volte più grande.

Ma chi è Giuseppe Statuto? È l’enfant prodige dei nuovi palazzinari romani, l'unico ad non essere sfiorato dalle disavventure giudiziarie dei «furbetti del quartierino», in arte Stefano Ricucci e Danilo Coppola. Ma soprattutto è uno dei rari operatori del settore ad avere accesso agli affari immobiliari della Chiesa. Grazie ai suoi rapporti privilegiati con la Santa Sede,attraverso la sua Michela Amari, capogruppo italiana di Giuseppe Statuto, e le altre controllate attive nella Capitale (Bixio 15, Diemme Immobiliare, Derilca, Egis),ha acquistato in questi anni numerosi immobili di pregio dismessi da congregazioni religiose,ordini e confraternite.

Gli affari della Chiesa non si limitano certo ai pur fruttuosi rapporti con Statuto. Non potrebbe essere diversamente data l’incredibile mole di immobili che si ritrova a gestire.

Negli Usa pure i cani devono avere la cintura in macchina

Cane con cinturaStretta nel New Jersey, negli Stati Uniti, per gli automobilisti che trasportano cani in macchina. Come qualsiasi altro passeggero, gli animali devono viaggiare con la cintura di sicurezza allacciata. Altrimenti si rischia una multa di 250 dollari (circa 200 euro).

La decisione per permettere al guidatore di non essere ostacolato o distratto durante le manovre. Poi, in caso d'incidente, i cani non diventano "proiettili" sparati contro le strutture interne dell'auto e le persone a bordo. E ora anche l'Indiana intende introdurre questa regola.

Tuttavia, bisogna acquistare una cintura speciale per il cane, che consente due posizioni, in base alla postura preferita dall'animale. Ovviamente, se il migliore amico dell'uomo siede davanti, va disattivato l'airbag anteriore lato passeggero (si evita il rischio che il cane venga ferito dal cuscino dopo un eventuale incidente).

Anche in Gran Bretagna si pensa a misure analoghe a quelle introdotte nel New Jersey. Mentre in Italia è vietato il trasporto di un animale domestico in libertà se rappresenta un impedimento o un pericolo per la guida. In questo caso, va custodito in una gabbia o nel vano di dietro, diviso da una rete (articolo 169 del codice della strada).

Per chi sgarra, la multa è di 80 euro, col taglio di un punto nella patente. Una norma che lascia quindi ampia "libertà" al poliziotto: è l'agente a stabilire se il cane dà fastidio a chi guida oppure no.

In Louisiana le carcerazioni sono un vero e proprio business

Charlie ChaplinSecondo un clamoroso articolo del Times-Picayune, non esiste in America o nel mondo un luogo con un tasso di popolazione carceraria così elevato come quello dello stato della Louisiana.

Importante causa di questo ammontare nello stato del sud degli Stati Uniti è la vasta presenza di carceri possedute da società private e spesso dirette da sceriffi delle contee rurali.

L’industria carceraria della Louisiana crea profitti per 140 milioni di euro, favorendo così il mantenimento della popolazione carceraria su elevati livelli. Inoltre la Louisiana è al primo posto negli USA come numero di omicidi, fatto che ha portato negli ultimi vent’anni al raddoppio della popolazione carceraria.

Il segreto fattore trainante dietro il ben collaudato sistema carcerario è il vile, sonante denaro. La maggior parte dei detenuti della Louisiana è imprigionata in strutture a scopo di lucro che devono procurarsi un costante afflusso di esseri umani per non far fallire il settore da 140 milioni di euro.

Diverse società carcerarie private americane dominano il mercato. Ma per una singolare particolarità, la maggior parte degli imprenditori carcerari della Louisiana sono sceriffi delle contee rurali, i quali spadroneggiano in remote comunità come quelle di Madison, Avoyelles, East Carroll e Concordia. Una buona parte delle forze dell’ordine della Louisiana è finanziata con dollari sottratti legalmente alle principali attività carcerarie.

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