Le funzioni dei chakra

I chakra controllano tutte le ghiandole, le funzioni e gli organi del nostro corpo. Ogni chakra ha una propria zona di competenza, fisica, mentale ed emozionale

Nel nostro corpo i “chakra” (in sanscrito significa ruota) sono dei veri e propri centri di smistamento, dei punti di entrata e di uscita dell’energia dell’universo. Hanno importanti funzioni

Secondo la tradizione indiana, ce ne sono almeno 144, ma alcuni ne ipotizzano molti di più. I più importanti sono sette e si trovano disposti sulla linea mediana del corpo, a livello della colonna vertebrale: essi controllano tutte le ghiandole, le funzioni e gli organi del nostro corpo. Ogni chakra ha, per così dire, una propria zona di competenza, fisica, mentale ed emozionale. Quando il chakra è armonico, noi stiamo bene e l’energia fluisce correttamente attraverso i “nadis”, che sono i condotti del nostro sistema circolatorio sottile. In caso di disequilibrio, invece, i nostri diversi corpi – fisico, astrale e mentale – ne soffrono.

Ecco in sintesi una breve descrizione dei vari chakra:

1° chakra: è sito nella zona del perineo, ha come ghiandole endocrine corrispondenti le surrenali. Il suo elemento è la terra e racchiude tutta l’energia di base che accompagna l’uomo fin dalla nascita. Le emozioni corrispondenti sono il coraggio e la paura. Il suo equilibrio determina l’armonia dell’energia vitale. Gli organi corrispondenti sono l’apparato uro-genitale e l’intestino crasso.

2° chakra: è sito nella zona del ventre, ha come ghiandole endocrine corrispondenti le gonadi (ovaie o testicoli). Esso trasmette la fluidità, il suo elemento è l’acqua e racchiude in sé la capacità di vivere equilibratamente le emozioni. In esso si riflettono anche i 5 organi di senso. Altri organi corrispondenti sono: reni, vescica e milza.

Riflessioni sul concetto del dualismo

Il dualismo ha conosciuto un'inaspettata reviviscenza per mezzo di alcuni orientamenti all'interno dell'Ufologia, anche in forme estreme

Il mondo materiale pare scisso nel dualismo in cui coesistono armonia e crudeltà, magnificenza e lordume.

Giacomo Leopardi, nel celebre passo dello Zibaldone in cui descrive il “giardino delle sofferenze”, osserva, con sguardo che potremmo definire gnostico, la natura in cui, di là dalle parvenze amene, si consuma una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi.

La riflessione sull'intima natura della natura ha impegnato profeti, filosofi, scienziati, artisti: alcuni vedono nel creato il sigillo divino, altri ritengono che in un mondo voluto da Dio si sia poi infiltrato un sabotatore per deturparlo [1], altri concepiscono la materia come antitesi pura dello Spirito, una “morta gora”.

Nel Leopardi maturo l'immagine della natura si sdoppia: da un lato essa ostenta un'immagine gradevole, dall'altro affiora la sua essenza di forza cieca, di volontà tesa solo a perpetuare sé stessa, senza curarsi del destino delle creature, dei loro inani patimenti. Ecco allora la potente e solenne immagine della Natura: nella sua glaciale imperturbabilità, risponde alle domande sgomente dell'Islandese sul non-senso dell'esistenza.

È quella del poeta recanatese una concezione anti-cosmica non molto distante dalle dottrine dualiste (dagli gnostici ai Catari) che vedono nella creazione ilica una caduta, benché Leopardi non creda in un principio spirituale contrapposto all'universo mosso da forze meramente meccanicistiche.

Il dualismo, con le sue forme più o meno radicali (dal dualismo platonico e neoplatonico con cui il cosmo che è letteralmente “ordine” è salvato, benché sia considerato inferiore all'Idea del Bene o all'Uno, al dualismo temperato del Cristianesimo paolino etc.) ha conosciuto un'inaspettata reviviscenza per mezzo di alcuni orientamenti all'interno dell'Ufologia, anche in forme estreme. Mi riferisco qui, in particolar modo, a Corrado Malanga che si è convinto che esistono due generi di uomini: gli uomini con anima e quelli, invece, che ne sono privi, i cosiddetti umani.

Joe Dispenza: il cervello è simile a un computer

Il cervello è un computer con un hardware e di un software inseparabili, come inseparabile è la loro costante programmazione e configurazione

Ogni azione che fai, come pensare, provare emozioni, agire e interagire con gli altri, coinvolge il tuo cervello.

Esso è, infatti, l’organo in cui risiedono la personalità, il carattere, l’intelligenza ed è da lì che parte ogni tipo di decisione. Negli ultimi vent’anni si è scoperto, grazie a risonanze magnetiche effettuate su decine di migliaia di pazienti in tutto il mondo, che quando il cervello lavora nel modo giusto tu stai bene, ma quando il cervello è turbato, risulta molto più probabile che tu possa andare incontro a delle difficoltà. Una mente sana porta con sé maggior benessere, forma fisica, felicità, equilibrio, decisioni giuste, successo, longevità; ma al contrario, se il cervello non è sano per qualsivoglia motivo (un trauma cranico piuttosto che uno shock emotivo legato al passato) si è più tristi, deboli, malati, dotati di scarsa capacità di giudizio e meno brillanti.

È facile capire quanto un trauma possa danneggiare il cervello, ma i ricercatori hanno anche osservato quanto il pensiero negativo e i “programmi disfunzionali del passato” possano influire sfavorevolmente.

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