Dalla parte del cittadino

In Svizzera il Canton Vallese ha la sua moneta locale

In Svizzera il Canton Vallese ha la sua moneta localeDa oggi il Vallese possiede la sua moneta locale e complementare ai franchi. Chiamati “farinets”, sono stati lanciati ufficialmente sabato 13 maggio a Sion. I tagli disponibili sono otto - esistono infatti biglietti da 1, 2, 5, 10, 13 (come tributo alle stelle della bandiera), 20, 50 e 100 - e saranno accettati da un centinaio di commercianti, fra i quali troviamo bar, ristoranti, negozi, taxi e persino una fiduciaria, principalmente fra Sierre e Monthey.

L’obiettivo è di favorire e dare dinamicità alla produzione e all’economia locale.

1 farinet per 1 franco - Sabato l’Associazione Le Farinet ha installato “un ufficio-cambio” nel centro di Sion. L’Ufficio del turismo del capoluogo vallesano prenderà poi il suo posto, «ma ogni commercio che accetta i farinets potrà a sua volta cambiare i soldi», precisa Cathy Berthouzouz, responsabile delle relazione con i media.

In tutto sono state stampate banconote per un valore di 500'000 farinets (equivalenti a 500'000 franchi, il “tasso di cambio è infatti 1) che verranno messe in circolazione a ogni acquisto. I fautori del progetto si augurano la partecipazione di almeno 500 persone.

Più di un miliardo di lavoratori verranno sostituiti dai robot

Più di un miliardo di lavoratori sostituiti dai robotUn miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

Secondo il Rapporto del Mc Kinsey Global Institute il 49% delle attività lavorative potrà essere automatizzato già a partire dalle tecnologie esistenti. Sarebbe solo questione di tempo, anzi di un tempo relativamente breve. Il che significa che un miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

È una previsione terrificante, tenendo conto che, nel frattempo, le tecnologie esistenti saranno in via di rinnovamento a velocità crescente. Cioè i posti di lavoro riservati agli umani diminuiranno di anno in anno in termini variamente geometrici. Per l'Occidente e per l'Oriente. Molto più drammaticamente per l'Oriente di quanto non sarà per l'Occidente.

Lo stesso rapporto citato — che già sta facendo parlare di sé in tutto il mondo — aggiunge, per soprammercato, tra le molte altre sconvolgenti proiezioni, che circa il 60% di tutti i posti di lavoro inventati dall'uomo contemporaneo possono essere automatizzati per circa il 30% delle loro funzioni, mentre è già ora possibile calcolare la completa automatizzazione futura del 5% delle rimanenti.

L'impatto sociale dell'apocalisse robotica

RoboticaRobotica e intelligenza artificiale continueranno a progredire – ma senza un vero cambiamento politico, come una tassa, quello che succederà potrà oscillare tra “male e male apocalittico”

I robot devono pagare le tasse?

Può sembrare strano, ma parecchia gente importante recentemente si è fatta questa domanda, per timore, forse, che l’impatto di una crescente automazione, possa richiedere che si introduca una “robot-tax” a tempi brevi.

All’inizio di questo mese, il Parlamento europeo ha preso in considerazione una proposta di Benoît Hamon, del partito socialista francese, candidato presidenziale – spesso assimilato nel suo paese a Bernie Sanders – che ha inserito una robot-tax nel suo programma. Anche Bill Gates recentemente ha appoggiato l’idea.

Le proposte variano, ma condividono una premessa comune. Dato che macchine e algoritmi diventano sempre più intelligenti, presto sostituiranno una fetta sempre più ampia della forza lavoro. Una tassa sui robot potrebbe far aumentare le entrate per riqualificare i lavoratori licenziati, o per fornire loro un reddito di base.

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