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Aumentano le malattie infiammatorie croniche dell’intestino
Malattie infiammatorie croniche dell’intestino: dal tradizionale mondo dei ricchi ai Paesi economicamente emergenti: numeri in aumento, pazienti più giovani. Ma nessuno sa il perché
L’incidenza delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino è in netto aumento. E si espande, per condizioni non ancora scientificamente certe, non solo nei Paesi storicamente interessati, come Europa e Nord America, ma soprattutto nei nuovi Paesi sviluppati. Un'emergenza che non trova riscontro, al momento, in un'adeguata assistenza nei confronti del paziente, tra terapie non adeguate, notevole impatto sulla qualità di vita e costi sempre maggiori per la spesa pubblica. Sono oltre cinquecento gli specialisti, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato al IX Congresso Nazionale IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease, ossia Gruppo Italiano per lo studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), organizzato dalla società scientifica IG-IBD.
La malattia delle economie che crescono
Le principali tematiche del programma scientifico del Congresso hanno compreso i nuovi dati di epidemiologia e decorso clinico in Europa e nel mondo, il trattamento di queste patologie tra passato, presente e futuro, le controversie nelle diverse strategie di trattamento. Focus anche su medicina personalizzata, prevenzione delle infezioni e gestione di situazioni speciali, in particolare la gestione dei pazienti con storia oncologica.
"Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono in aumento ovunque nel mondo, soprattutto nei Paesi dalle economie in maggiore crescita, come la Cina e l’India - spiega il Prof. Alessandro Armuzzi, Segretario Generale IG-IBD, Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS - Università Cattolica, Roma – Le IBD vengono attualmente considerate come malattie globali, mentre solo 30 anni fa erano per lo più localizzate in Europa e Nord America.